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AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

L'Italia, Palermo, il 24 marzo: una coincidenza mondiale...

Ventiquattro anni fa (come oggi) i ragazzi di Sacchi strapparono (facilmente) una vittoria fondamentale nella corsa a Usa '94. Contro Malta finì 6-1. Favorita piena, doppietta di Mancini, esordio di Melli

Sono corso a casa di mia madre stamattina. Questo 24 marzo con l’Italia a Palermo, non mi suonava nuovo. E infatti: ho trovato il biglietto di Italia-Malta, giocata alla Favorita il 24 marzo 1993. Ventiquattro anni fa come oggi, un 24 marzo in fotocopia. Gli azzurri a cercare punti importanti per qualificarsi ai Mondiali sotto Monte Pellegrino. Stavolta c’è la rognosa Albania, allora c’era Malta, poca roba.

Quell’Italia-Malta finì 6-1 per la squadra allenata da Arrigo Sacchi. Ma non è solo per il risultato tennistico, scontato visto il divario fra le due nazionali, che ricordo quella partita. Ci sono un bel po’ di cose che a distanza di tempo rendono quella gara memorabile.

1) La metà dei gol di Mancini in Nazionale. E sì. Il tormentatissimo rapporto del Mancio con la maglia azzurra ha Palermo come città chiave. Quasi tre anni dopo l’amichevole contro l’Olanda e il diverbio con un tifoso della tribuna, il blucerchiato è ancora protagonista, stavolta in positivo. Indossa la maglia numero 10 e segna una doppietta. Chiuderà la carriera in azzurro con 36 presenze e 4 reti. Le uniche segnate in patria sono proprio quelle di quella notte alla Favorita.

2) Il secondo e ultimo gol di Vierchowod in azzurro. C’è anche lo Zar quella sera a Palermo. E’ suo il colpo di testa del 3-0 sotto la Sud. L’altro acuto contro un’altra isola del Mediterraneo, nel 1990 a Cipro.

3) Il debutto del siciliano Sandro Melli. Arrigo Sacchi pesca molto dal “suo” vecchio Parma in quegli anni. Fa una comparsata anche Melli, uno dei pezzi pregiati dell’undici di Scala che sta stupendo l’Italia. Gioca da quando è un ragazzino in Emilia, ma è nato ad Agrigento. Melli è titolare a Palermo, numero 9. Non partecipa alla scorpacciata, un mese dopo resta a secco anche contro l’Estonia. Sacchi non lo chiama più.

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