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E' uscito "Progetto locale", il primo album solista del cantautore palermitano Francesco Riotta

Per valorizzare le nuove identità musicali dei luoghi vissuti, l'autore ha creato 17 tracce di musica meticcia che attraversano 12 città, 11 nazioni e coinvolgono 22 musicisti e 11 studi di registrazioni

Diciassette tracce, 22 musicisti, 11 studi di registrazione, 12 città, 11 nazioni, 10 lingue e chilometri di musica meticcia. E' uscito "Progetto locale", il primo album solista del cantautore palermitano Francesco Riotta. L'album tenta di far dialogare la musica con il libro "Il progetto locale" di Alberto Magnaghi e contemporaneamente è un diario di bordo perchè contiene alcune delle canzoni composte dal 2000 al 2020 durante i viaggi in giro per l'Europa.

Per valorizzare le nuove identità musicali dei luoghi vissuti, l'autore ha creato 17 tracce di musica meticcia che attraversano 12 città, 11 nazioni e coinvolgono 22 musicisti e 11 studi di registrazioni. Grazie al coinvolgimento di artisti europei e africani residenti in Europa, l'album si presenta come un ponte tra i due continenti e il carattere multiculturale è accentuato dall'uso di 10 differenti lingue che si alternano tra un brano all'altro in un mix di voci e atmosfere che percorrono chilometri di musica meticcia.

Il melting pot musicale emerge anche grazie a diversi featuring. Il primo, andando per ordine, lo troviamo in "La macchina della paura" ed è caratterizzata da un misto di rap svizzero, portato dal veterano Shape Mc, e reggae. Proseguendo si fa un salto in Costa D'avorio grazie a Mamdadù Touré, amico fraterno di Francesco Riotta, che colora di islam e Africa la canzone "Se il sole 2.0". Il terzo featuring è femminile e viene dal Portogallo, si tratta di Romi Anauel, cantante di origine angolana, ex cantante dei Terrakota  che riesce a creare un mix di fado e cori africani che regalano alla canzone "Primavera, primavera" i profumi della saudade e i colori dell'Angola.

Dal Portogallo ci spostiamo a Parigi, nel quartiere africano della Goutte d'Or, dove Francesco Riotta ha conosciuto il griot senegalese Ameth Sissokho, con cui ha realizzato "Mi votu e mi rivotu / Diarabi", una traccia che unisce la canzone tradizionale siciliana "Mi votu e mi rivotu" di Rosa Balistreri con la canzone tradizionale del West Africa "Diarabì". Da Marinaleda, un piccolo comune dell'Andalusia in Spagna, viene la band ska-rural Molestando a los vecinos che porta con sé la lotta anticapitalista e la lotta proletaria nel brano "Cancion necesaria". L'ultima traccia dal titolo "Per mamma e papà" è una canzone molto intima e Francesco la condivide con la sorella Sista Tita che riporta l'album tra i paesaggi siciliani e i vicoli di Palermo. L'album è disponibile nelle principali piattaforme web di ascolto e vendita. 

Oltre ai featuring troviamo Simone Tolomeo (bandoneon), Lino Costa e Fabio Rizzo (chitarra), Chris Obehi e Gianluca Vassallo (basso), Luca trentacoste (batteria), Djigui Tounkara Sirafa (Ngoni), Mario Martini (tromba e trombone), Reggetiko project (baglamas), e per i Molestando a los vecinos troviamo: Pedro quiros (voce), Pepe Leiva (chitarra), Paco Martos (chitarra e cori), Edu Alvarez (basso), Oslaguna (fisarmonica), Joaquín Alvarez (sax), Dani Gonzales dei Germenes e Matteo Amieva dei Los tiestos (cori). Le illustrazioni dell'album sono state realizzate da Alessandro Signorino.

La biografia

Francesco Riotta (Palermo, 4 Febbraio 1984), noto con lo pseudonimo Sisé Kolombalì, è un cantautore e chitarrista palermitano. Ha composto diverse canzoni che mettono in primo piano aspetti sociali, economici, culturali e politici attraverso un linguaggio musicale meticcio, gioioso e malinconico.

Nel 2018 viene selezionato insieme al suo amico Chris Obehi per suonare sul palco del Capodanno della Città di Palermo e nello stesso anno due brani composti con la sorella Sista Tita (Famiglia del sud) vengono inseriti nelle colonne sonore di alcune produzioni cinematografiche: “Va tutto bene” in “La fuitina sbagliata” dei Soldi Spicci e “Ballarò” in “Effatà Road” di Martino Lo Cascio.
Comincia a suonare la chitarra all'età di 13 anni grazie agli stimoli di suo padre e successivamente, trovando il supporto di tutta la sua famiglia, inizia a muovere i primi passi in diversi eventi musicali della sua città.

Durante la sua adolescenza, la passione per la musica e il forte interesse per l'Africa, lo invogliano a frequentare il quartiere multietnico Ballarò e la Piazza Santa Chiara del centro storico di Palermo. Frequentando le comunità straniere scopre la forte commistione tra la tradizione e l'interculturalità e in questo contesto la sua musica assorbe diverse influenze musicali: reggae, afro, ska, musica siciliana.

Nel 2004, a 19 anni, vince il concorso "Musica contro la mafia" e apre il concerto di Caparezza per la commemorazione di Giovanni Falcone. Nel 2007,forma insieme alla sorella Sista Tita, il progetto Famiglia del sud con cui realizza l'EP (Sisé Kolombalì & Sista Tita, 2009) e l'album (Meglio tardi che mai, 2016), collezionando live in diverse città italiane e straniere.
Dal 2009, parallelamente al progetto Famiglia del sud, porta avanti un percorso solista fortemente segnato dai suoi viaggi. Per motivi di studio e di lavoro trascorre lunghi periodi all'estero grazie ai quali vive e approfondisce le realtà musicali dei quartieri e delle città europee in cui si trasferisce, ad esempio il quartiere africano della Goutte d’Or della metropoli di Parigi o Marinaleda, il piccolo comune dell’Andalusia che ha affrontato il problema della casa con pratiche rivoluzionarie. Grazie ai suoi viaggi colleziona live in Francia, in Grecia, in Italia, in Spagna, in Turchia e collabora con numerosi artisti dei luoghi in cui vive.

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