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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Vucciria, i miracoli e la calvizie: il debutto di Scalia menzionato al premio Calvino arriva in libreria

Esce il 9 giugno "Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo", opera prima dell'autore palermitano, classe 1991. Il romanzo è ambientato nel mercato storico e in altri luoghi del capoluogo siciliano

La Vucciria è il cuore pulsante della vicenda, ma è un po' in tutta Palermo che si dipana "Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo" (pp. 200, 19 euro), romanzo d'esordio di Giorgio Benedetto Scalia, palermitano classe 1991, ma ormai torinese d'adozione, che ha ottenuto la menzione speciale della giuria nella finale dell'ultima edizione del Premio Calvino. La prima opera dell'autore adesso si appresta ad approdare in libreria: uscirà il 9 giugno edito da Pessime Idee.

"Nella zona tutti sapevano chi era Saro Scordia, ma nessuno lo conosceva. 'U pescivendolo. Chiddu cu i capiddi tutti allicchittati', avrebbero risposto l’ortolano o il macellaio, e la stessa cosa avrebbero detto anche vicini e clienti", si legge in uno dei passaggi iniziali del libro in cui si traccia immediatamente la figura del protagonista. Saro, uno che vive sempre insieme ai suoi capelli, per semicitare Niccolò Fabi. Ma che a differenza del cantautore romano, la chioma inizia a perderla pian piano, dopo che una colomba bianca gli strappa un ciuffo.

Non tutto il male viene per nuocere anche nell'esistenza di questo pescivendolo che con la calvizie scopre di avere sulla nuca una voglia con le fattezze di Gesù Cristo. Ma siamo sicuri che questo sia un bene? Saro i pesci li vende o li moltiplica? Una domanda che non si pone per i tanti che iniziano a rivolgersi a lui. Tutti in cerca di miracoli mentre Scordia fino all'ultimo tenta di riprendersi la sua chioma alla "bobbysolo".

Così Scalia riesce a intersecare sacro e profano, ricostruendo nitidamente la quotidianità di Palermo, dove alti e bassi ma anche l'alto e il basso si mischiano irrimediabilmente. Uno stile che ha catturato l'attenzione degli addetti ai lavori al premio Calvino 2022, riconoscimento dedicato agli scrittori esordienti inediti, che con questa menzione hanno riconosciuto la bontà del debutto del palermitano: "La Sicilia pervade queste pagine con la sua carica viva, il suo dialetto, sempre comprensibile e mai disturbante, le sue figure caratteristiche, i suoi mercati".

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