rotate-mobile
Attualità

Il Teatro Massimo ritrova il suo sipario originale, Volotea finanzierà il restauro

Fu realizzato tra il 1894 e il 1896 da Giuseppe Sciuti. Gli interventi sono stati autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali

Realizzato tra il 1894 e il 1896 da Giuseppe Sciuti, il sipario originale del Teatro Massimo sarà restaurato e tornerà al suo posto. L'iniziativa è frutto di un accordo tra il Teatro Massimo e Volotea. La compagnia aerea finanzierà i lavori, autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo.

Il progetto di restauro rientra infatti nella convenzione firmata dal sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Francesco Giambrone, con il soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Palermo, Lina Bellanca, su autorizzazione di Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, ed è stato redatto dai tecnici della Soprintendenza Roberta Civiletto e Carlo Vivirito.

"Non appena ci è stata proposta la possibilità di contribuire al restauro del sipario originale del Teatro Massimo di Giuseppe Sciuti, uno dei simboli di Palermo, abbiamo accettato senza esitare - ha detto Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea -. Riportare agli antichi splendori questo capolavoro è il nostro modo speciale per ringraziare tutti i palermitani che hanno dimostrato, volo dopo volo, di apprezzare i nostri collegamenti sempre comodi, diretti e veloci e le autorità locali, partner strategici che ci hanno accompagnato nel nostro percorso di crescita. Palermo è una città che, oltre ad averci conquistato con le sue meraviglie, ricopre un ruolo fondamentale nei nostri piani di sviluppo futuri. La nostra intenzione è di continuare a investire in Sicilia, proponendo collegamenti verso un numero di destinazioni sempre più ampio e in linea con le esigenze di viaggio dei passeggeri: per l’estate 2018 abbiamo lanciato dallo scalo siciliano 6 nuove rotte alla volta di Ancona, Lione, Bilbao, Spalato, Rodi e Zante".

Per il presidente della Fondazione Leoluca Orlando "il restauro del sipario di Giuseppe Sciuti evoca e conferma l’importanza del Teatro Massimo in una città che negli ultimi anni ha conquistato attrattiva internazionale e vocazione turistica. La sponsorizzazione da parte di Volotea, giovane e dinamica compagnia aerea che ha contribuito allo straordinario sviluppo dell’aeroporto Falcone/Borsellino, conferma ancora una volta che tutto si tiene. Grazie all’importante contributo della Soprintendenza ai beni culturali si realizza, ancora una volta, la preziosa collaborazione tra pubblico e privato o, meglio, la conferma che il rispetto e la promozione di sensibilità artistiche e una visione culturale producono effetti positivi anche sul versante economico e del lavoro, come peraltro accadeva a Palermo nell’epoca dei Florio, della costruzione del Teatro Massimo e della realizzazione del sipario dedicato a Ruggero Re di Sicilia".

Soddisfazione è espressa anche dal sovrintendente Francesco Giambrone, per il quale "l’importante intervento di Volotea permette di restituire alla fruizione uno straordinario pezzo del nostro patrimonio, che sarà di nuovo possibile vedere all’inizio degli spettacoli. E' la conferma di un rapporto privilegiato con un partner per noi molto importante come Volotea. In un anno in cui si sta molto rafforzando la presenza dei privati all’interno della compagine della Fondazione non poteva mancare Volotea che già negli anni passati è stata vicina a noi in occasione di spettacoli che sono rimasti nel cuore dei palermitani, e che adesso si lega a noi per un intervento strutturale che resterà per sempre presente e che arricchisce di bellezza il nostro Teatro. Siamo certi che questa collaborazione andrà avanti ancora nei prossimi anni. Sono particolarmente contento della sinergia molto positiva con la Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione, che partecipa con la stesura del progetto di restauro e con l’alta vigilanza che garantirà che i lavori siano eseguiti nel modo migliore e scientificamente più corretto. La convenzione appena stipulata ci permetterà altre importanti collaborazioni anche in futuro".

Il sipario del Teatro Massimo fu utilizzato in occasione di ogni rappresentazione a partire dall’inaugurazione del 1897 fino al 1974, quando il Teatro fu chiuso. Il sipario, che misura 14 metri di larghezza per 12 di altezza, rappresenta il Corteo di re Ruggero che esce dal Palazzo reale per recarsi in Cattedrale nel giorno dell’incoronazione e fu realizzato da Giuseppe Sciuti come parte integrante della sala.

Il restauro avrà carattere sperimentale e si configurerà come un progetto pilota. Molte fasi propedeutiche e finali legate alla ricollocazione dell’opera saranno a cura della Fondazione che impiegherà il proprio personale tecnico, altamente specializzato nella disciplina della scenotecnica. La Fondazione dispone inoltre di spazi adeguati, i laboratori di scenografia del Teatro, che ospiteranno le varie fasi. Tale collaborazione incide in maniera significativa nell’economia dei costi determinandone una marcata riduzione.

"La collaborazione avviata con la Fondazione Teatro Massimo per il restauro del sipario di Giuseppe Sciuti - aggiunge il sovrintendente Lina Bellanca - consente al nostro Istituto di contribuire al recupero e alla valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione, restituendo alla città, grazie alla sponsorizzazione di Volotea, un'opera d'arte unica e straordinaria. Attraverso la Convenzione autorizzata dal Dipartimento si potranno sviluppare e promuovere, di concerto con la Fondazione, attività culturali nei siti regionali di competenza di questa Soprintendenza". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Teatro Massimo ritrova il suo sipario originale, Volotea finanzierà il restauro

PalermoToday è in caricamento