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Il primo mister gay italiano è malato di leucemia: "Aiutatemi, ho bisogno di cure"

Salvatore Inguì vinse il titolo nel 1997, partendo da Palermo e rompendo schemi e retaggi atavici per sfidare tutto e tutti. Oggi lancia un appello su GoFundMe: "Sono stato un guerriero e continuerò ad esserlo per sconfiggere questa brutta malattia che mi perseguita da mesi"

Lui si chiama Salvatore Inguì ed è palermitano. Ventidue anni fa, era il 1997, aveva raggiunto picchi di notorietà per aver vinto il titolo della prima edizione di mister gay in Italia. Oggi Inguì ha 53 anni ha confessato di essere malato. Ha la leucemia e ha chiesto aiuto al popolo della rete con un appello su GoFundMe: "Aiutatemi, ho bisogno di cure".

"Ciao ragazzi sono Salvatore Ingui. Anni fa ho vinto il titolo di primo mr gay Italia 1997 - scrive sulla pagina della sua raccolta fondi partita lo scorso primo marzo - e ho lottato per conquistare i diritti del popolo Lgbt. Sono stato un guerriero e continuerò a esserlo per sconfiggere questa brutta malattia che mi perseguita da mesi. Però ho bisogno del vostro aiuto. Purtroppo non riesco più a lavorare e ho bisogno di tante cure. Grazie amici miei". 

Era il 1997 quando Salvatore apparve in tutti i rotocalchi come il ragazzo che arrivato da Palermo si presentò al concorso di bellezza Mister Gay Italia di Bergamo trionfando e rompendo schemi e retaggi atavici, per sfidare tutto e tutti. Ebbe subito successo e notorietà ma il suo sogno è sempre stato quello di stare a Palermo vicino alla  famiglia che lo ha sempre amato. Bellissime le parole del padre (tratte dal romanzo “Stella del Sud”, biografia romanzata di Salvatore Inguì) nel momento in cui aveva appreso dalla tv dell'omosessualità del figlio: "E' a natura ca u vosi accussì. E' nostru figghiu. U vogghiu beni u stissu".

Salvatore Inguì all'epoca era un trentenne. Adesso la battaglia contro la leucemia. Ha scoperto la malattia dopo essersi recato dal medico per controllare dei dolori alle gambe. L'esito delle analisi però è stato tremendo: leucemia. Ora chiede un aiuto per combattere la sua lotta quotidiana. Non riesce a lavorare e ha bisogno di soldi per finanziare le cure. Però promette: "Sono stato un guerriero e continuerò ad esserlo".

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