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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cucina degli olivicoltori e i sapori della campagna siciliana: apre "Rimessa Dragotto"

In via Rosolino Pilo un ristorante ma anche una vetrina per diffondere la cultura dell'olio e che promette di portare in centro città i sapori di campagna e l'autenticità delle ricette di una famiglia di giovani olivicoltori

Giovani olivicoltori con una grande passione: l'olio con la sua cultura millenaria e il patrimonio di ricette agricole che l'ingrediente simbolo del Mediterraneo porta con sé. Rimessa Dragotto è la nuova sfida della famiglia Dragotto, che dopo essersi affermata tra le nicchie di mercato dell'export alimentare di alta fascia con Viridior, olio extravergine prodotto esclusivamente da olive Nocellara del Belice, ha deciso di portare la cucina degli olivicoltori in centro città, rispolverando piatti agricoli e ingredienti di campagna.

La nuova insegna punta a essere non solo un ristorante ma anche una vetrina per diffondere la cultura dell'olio, attraverso workshop e degustazioni ma anche specifici menù che punteranno ad esaltare l'olio come elemento distintivo nel piatto e non solo come ingrediente di base per le ricette tradizionali.

"La nostra sfida - racconta Andrea Dragotto - è quella di valorizzare il nostro olio extra vergine di Nocellara a 360 gradi. Siamo consapevoli del grande fascino che la cultura millenaria dell'olio d'oliva esprime ma sappiamo anche quanto, paradossalmente, in una terra come la nostra dove tantissime famiglie producono olio per consumo privato,  sia complicato far percepire la qualità di un prodotto fatto bene che rispetta tutti i crismi di una produzione e di una molitura sicura e tecnologicamente avanzata. Pensiamo che uno spazio come Rimessa Dragotto, dove la buona cucina di campagna e l'olio di oliva si incontrano, possa aiutarci a diffondere maggiore consapevolezza su un prodotto che troppo spesso, in molti, danno per scontato".

Rimessa dragotto2

Per queste ragioni in cucina, lo chef Giovanni Federico, ha tradotto la volontà della famiglia in piatti gustosi e precisi. Ingredienti che arrivano diretti con tutta la forza della loro semplicità, in cui il valore della materia prima viene esaltato da ricette che prendono spunto dai sapori e dai ricordi di campagna siciliana per essere lavorati in modo innovativo attraverso tecniche di cottura, gesti e pratiche gastronomiche contemporanee,  per esaltare al meglio l'autenticità dei sapori agricoli, rinnovandoli nella forma ma lasciandone intatta la sostanza. La proposta vini raccoglie etichette siciliane, italiane e internazionali. Rimessa Dragotto è aperto a pranzo e a cena dal martedì alla domenica, grazie alla buona proposta di mixology è anche il luogo ideale per un rilassante aperitivo in centro città, dove poter consumare piccoli piatti e le proposte giornaliere dello chef come le focacce e il pane cunzato. 

Rimessa dragotto

Nel piccolo menù degustazione pensato da Rimessa Dragotto per raccontare l'essenza della cucina degli olivicoltori il tipico pane cunzato di Castelvetrano, dove crescono gli ulivi della famiglia Dragotto, diventa una sfoglia croccante e leggerissima, con pomodoro Piccadilly cotto a bassa temperatura, polvere di olio Viridior e alici del Cantabrico.

Mentre il classico pranzo contadino, che associa spesso proteine vegetali (come quelle dei legumi) e animali per supportare al meglio lo sforzo fisico nelle giornate di raccolta delle olive, ha ispirato "come un uovo a frittedda", vero e proprio signature dish di Rimessa Dragotto, un antipasto ma anche un ottimo piatto unico per pranzi veloci e corroboranti. Qui un uovo bio da allevamento a terra viene cotto a bassa temperatura, panato e fritto per farsi avvolgere da un gustoso macco di fave e incontrare la croccantezza del porro stufato e fritto. Un piatto che esprime perfettamente l'autenticità dei sapori di campagna esaltati dalla mano di un giovane chef che riesce a innovare gli ingredienti attraverso tecniche contemporanee ma rispettose della materia prima. 

Oppure "Erbe amare a mare" dove le erbe spontanee amaricanti, come le tipiche brassicacee siciliane in foglia, incontrano la sapidità della vongola e una delicata crema all'aglio nero che sa valorizzare la perfetta mantecatura e la tecnica di cottura del riso che lo chef Giovanni Federico, palermitano di nascita ma formatosi professionalmente nel Nord Italia, ha affinato durante la sua lunga permanenza a Livigno. Seguono la stessa filosofia gli atri piatti del piccolo menù degustazione come “A caccia di coniglio", coscia di coniglio ripiena di olive Nocellara e capperi in agrodolce su una golosa salsa alla cacciatora e il delicato biancomangiare alla mandorla che chiude in dolcezza una passeggiata tra i sapori e i colori di campagna, passando dall'uliveto all'orto, dai piccoli animali da cortile fino alla frutta secca. 

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