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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Dalla Valle dei Templi all'Orto botanico di Palermo: così stiamo facendo ripartire turismo e cultura"

Intervista a Massimiliano Lombardo, responsabile di Coop Culture Sicilia

Coop Culture è “una grandissima cooperativa che gestisce il patrimonio culturale da Torino ad Agrigento”. Una realtà che gestisce “250 siti della cultura da gallerie a orti botanici, da parchi archeologici a musei. Per intenderci, dalla Reggia di Venaria al Colosseo, da Palazzo Ducale a Venezia al Ghetto ebraico di Firenze fino alla Valle dei Templi. Siamo circa 2.200 in tutta Italia”. A raccontarcelo è Masino Lombardo, responsabile di Coop Culture. “Noi ci occupiamo di quel prezzo di erogazione dei servizi che è la biglietteria, il bookshop, facendo allo stesso tempo gli operatori culturali a 360 gradi. Che vuol dire progettare attività di valorizzazione e di marketing territoriale, costruire reti con al centro ovviamente gli attrattori culturali, ampliare i percorsi e le esperienze di visita per ampliare il numero dei partecipanti, dei visitatori”. “Al centro c’è il visitatore, quindi i servizi e i progetti sono orientati alla vita e sono coerenti ai luoghi. Uno è appunto Anima Mundi (qui il servizio su PalermoToday). Ma altri possono essere le Albe realizzate nella Valle dei Templi, che è un modo per entrare alla Valle dei Templi non a mezzogiorno, ma alle 5 e mezzo del mattino, per vivere esperienze diverse all'interno del parco Archeologico”. 

Quando avete incontrato Anima Mundi?
Anima Mundi lo abbiamo spostato immediatamente. Quando ci hanno presentato il progetto, l'abbiamo fatto noi nostro, abbiamo costruito il tavolo con l'ente proprietario che è l'Università degli Studi di Palermo, che ha creduto fortemente nel progetto. Il nostro ruolo è anche quello di facilitare anche queste operazioni sia per la questione di affidabilità che di relazione.  I ragazzi di Odd Agency che sono molto bravi, sono una eccellenza che può andare in giro per il mondo, però magari sull'idea dei flussi, della fruizione, non hanno l’esperienza che abbiamo noi, occupandoci di questo. Quindi, con Odd e con i ragazzi è nato un rapporto di amicizia a prescindere e ci si conosce e riconosce nel lavoro quotidiano. Siamo stati quasi il partner naturale: loro cercavano uno spazio dove poter realizzare l'idea di un grande spettacolo innovativo e attrattivo attraverso il mapping. Subito gli abbiamo prospettato l’Orto Botanico e loro da palermitani lo conoscevano. E’ iniziata questa costruzione del progetto. Di fatto è passato un anno e mezzo. Ecco il Covid ci ha dato la possibilità di costruire qualcosa qui. In quel momento potevamo stare a casa a non fare nulla. O potevamo immaginarci il momento delle ri-partenze e, al di là delle riaperture, qualcosa di nuovo, innovativo, che riuscisse a far vivere la formula vincente, dell’esperienza della città. Attraverso nuovi linguaggi e nuove tecnologie in maniera assolutamente inedita. 

Che progetto è Anima Mundi?
Un progetto straordinario che parla di cambiamenti climatici, di salvaguardia del pianeta. E lo fa all'Orto Botanico che è un luogo straordinario: ha più di due secoli di vita, ci sono dentro sei mila piante ed è uno dei giardini tropicali più importanti al mondo. Ha un ficus di 180 anni che dicono sia il più grande d’Europa. Quindi, come dire?, hai una cornice che è già di per sé il format. Il progetto è straordinario perché coerente con il luogo che racconti ecco. Parli di natura parli di biodiversità, parli appunto di Anima del mondo, lo fai dentro un luogo che è già questo. E loro, i ragazzi di Odd Agency, sono stati bravissimi, sono straordinari. Sono convinto che a livello creativo e di produzione, a livello di quello che pensano e di come lo realizzano, siano una eccellenza straordinaria. 

Cosa ti colpisce dell’Orto Botanico?
Una delle particolarità che ha è che non te lo aspetti. Stai in uno dei luoghi più trafficati della città. A un certo punto entri in una roba che è una sorta di Eden, per flora e fauna. Non solo per le piante, ma anche per gli animali. Ci sono pappagalli, ci sono i suoni della natura e ti dimentichi i rumori dei clacson. Ci sono la pianta del cotone, del caffè, il bambù. C'è tutta una serie di cose ovviamente. Tu puoi girare e vivere un'esperienza come dall'altro puoi mettere un po’ più di attenzione e goderti questa diversità. Seconda cosa l’Orto botanico ha un’altra particolarità, ed è la forza della natura, e cioè che cambia ciclicamente. Cambia il ciclo della natura. Non solo primavera, estate e inverno. Ma cambia spesso anche nell'arco delle giornate, basta la luce. Se tu giri, a un certo punto dici “ma qui non c’ero stato, e invece c’eri stato”. E quindi è una ricchezza straordinaria.  Di Odd mi ha colpito la loro creatività e anche la loro bravura nel mettere la loro creatività, la loro tecnologia, al servizio. E anche come l’hanno pensata questa tecnologia. Ad esempio, queste mega torri che sarebbero impattanti perché hanno proiettori le hanno ricostruite con i bambù. Da lì esce qualcosa di magico la sera, colori e suoni che danno vita l'Orto Botanico.

Come sta andando la ripartenza?
Una cosa è la riapertura, un’altra la ripartenza. Abbiamo riaperto più o meno dal 15 maggio. Prima ancora il 15 febbraio per tre settimane, poi abbiamo chiuso A marzo per cinque giorni. Insomma, è stato anche deprimente questo aprire e chiudere, aprire e chiudere. E poi gli orari, i contingentamenti, le scuole sì, le scuole no…Insomma, aprivi perché dovevi aprire. La ripartenza dopo la riapertura c'è da più di un mese, perché da metà giugno ci sono un po’ più di flussi, la gente è anche più serena. In questo momento, in Sicilia, siamo più o meno al 40 per cento di presenze rispetto al 2019 e al 10-15% in più rispetto al 2020. Quindi andiamo meglio rispetto all'anno scorso, ma non siamo neanche a metà rispetto a due anni fa perché è tutto un turismo organizzato internazionale che non c'è. Ma è un altro tipo di mercato. Quindi c'è molto turismo di prossimità: italiani, francesi, qualche tedesco. Però siamo contenti di riaprire. Siamo pieni di attività, al di là di Anima Mundi abbiamo siti dove si fa altro. Abbiamo siti dove si fa musica al di là degli ingressi ordinari e le albe della Valle dei Templi. Quindi siamo contenti anche per gli operatori perché per i nostri soci lavoratori su 18 mesi, ne hanno avuti nove buoni di cassa integrazione.

Questo progetto dimostra anche che la collaborazione tra pubblico e privato può funzionare e bene. 
Sì. Tutto questo è anche merito della sinergia pubblico-privato perché l'Orto Botanico è dell'Università degli Studi di Palermo che ha creduto fortemente in Anima Mundi. Devi avere una Pubblica Amministrazione che ci crede e quando questo succede bisogna dirlo. Anche per spronare le altre pubbliche amministrazioni. Il risultato è quello che più importa e qui il risultato è un'esperienza straordinaria che mette l’accento su un tema che è la salvaguardia del pianeta e valorizza un sito. Inoltre, attraverso il linguaggio innovativo si attrae molta gente e anche i giovani, magari restii ad entrare all'Orto Botanico perché immaginato come una cosa scientifica, ora attraverso Anima Mundi mettono piede là dentro e magari ci torneranno anche. Credo sia stata una grande vittoria dell'ente pubblico che capisce che valorizzare non vuol dire solo dire fare divulgazione o dei manifesti. Lì c’è stato un ente che non è stato fermo, non ha girato la faccia dall’altra parte. 

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