Razzo cinese in caduta libera, allerta della Protezione civile anche in Sicilia: "State al chiuso"
La caduta di frammenti potrebbe interessare la parte settentrionale dell'Isola: Palermo, Messina, Enna e Catania. La situazione è monitorata dalle autorità nazionali che invitano i cittadini a "comportamenti di auto protezione". Tra i consigli anche quello di stare lontani dalle finestre e dalle vetrate
Il razzo spaziale cinese "Lunga marcia 5B" è in caduta libera e anche in Sicilia - soprattutto Palermo, Messina, Enna e Catania - scatta l'allerta. La pioggia di frammenti potrebbe interessare diverse regioni italiane e c'è anche l'Isola. La situazione è in continua evoluzione ed è costantemente seguita dalla Protezione civile con Asi (Agenzia spaziale italiana), ufficio del Consigliere militare della presidenza del Consiglio, rappresentati del ministero dell’Interno – dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica militare - Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.
"La Protezione cvile regionale con il suo dg Salvo Cocina - informa una nota - ha partecipato al comitato operativo nazionale convocato d’urgenza sul problema della ricaduta dei frammenti dovuti al rientro del lanciatore spaziale cinese. Potenzialmente interessate nove regioni fra cui la Sicilia settentrionale e centrale (province di Palermo, Messina, Enna e Catania)".
Il razzo cinese fotografato nel cielo di Roma
Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le 2:24 del 9 maggio, "con una finestra temporale di incertezza di più o meno 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del Centro-Sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare".
Si parla di "decine di frammenti di non più di un centinaio di chili che precipitano a terra a una velocità di circa 200 Km/h. Possono pertanto danneggiare cose e persone ma ciò con probabilità estremamente bassa".
La Protezione civile ha fornito anche delle indicazioni per i cittadini invitandoli a "comportamenti di auto protezione",
Ecco le indicazioni:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
- è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;
- alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all'impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.