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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le musiche di “Canto perché l’amor non passa” protagoniste della stagione concertistica di "Musicamente di Palermo"

Fanno parte del disco “Cimbalu d’amuri”, il nuovo lavoro dell’Arianna Art Ensemble

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Anche in Sicilia, nel diciassettesimo secolo, la musica veniva usata a scopo terapeutico, come terapia per il tarantismo, rito religioso che permetteva, attraverso musiche e danze, di guarire i disturbi provocati dal morso di un pericoloso ragno velenoso. Nasce proprio da questa antichissima usanza, di cui parla il monaco Athanasius Kircher nel suo trattatoMagnes sive de arte magnetica (Roma 1641), il nuovo disco dell’Arianna Art Ensemble intitolato“Cimbalu d’amuri”, che prodotto dall'etichetta Almendra Music è in uscita il 15 giugno. Le musiche del disco sono anche protagoniste dello spettacolo“Canto perché l’amor non passa” che verrà presentato nell'ambito della X stagione concertistica dell’Associazione MusicaMente di Palermo, sabato 19 giugno, alle 18.15, presso l'Oratorio di Santa Cita. Lo spettacolo vede in scena, su testo e regia di Gianfranco Perriera (assistente di scena Adriana Rigano).

Compongonol’Arianna Art Ensemble Paolo Riganoalla chitarra barocca, Cinzia Guarinoal clavicembalo, Debora Troìaalla voce, Silvio Natolialla tiorba e colascione e Giuseppe Valguarnera alle percussioni. L'idea di “Cimbalu d’amuri”nasce dalla tarantella Stu petto è fattu cimbalu d'amuri, della quale il gesuita tedesco Athanasius Kircher parla nel suo trattato sul tarantismo. “Questa tarantella parla di un amante non corrisposto, che identifica le sue pene d'amore con il cimbalu, il clavicembalo, e in particolare con le parti che compongono lo strumento, come tasti, corde, rosa e martelli– spiega Paolo Rigano, liutista dell’Arianna Art Ensemble - questo raro esempio di musica siciliana presenta caratteristiche popolari come il testo in dialetto e il ritmo di tarantella, ma lo strumento protagonista è il clavicembalo, sicuramente più adatto ad un contesto di musica colta, uno strumento presente nei palazzi nobiliari e ben conosciuto in tutte le sue parti da chi ha scritto la tarantella. Poco ci è stato tramandato attraverso la notazione musicale, ma da quanto emerge da una consistente documentazione dell'epoca, pare che le arie-canzuni siciliane fossero molto apprezzate in tutta Italia per le dolci melodie, le armonie ardite e per la bellezza dei versi, alcuni frutto della penna di famosi poeti”, conclude il musicista.

DESCRIZIONE DELLO SPETTACOLO
Tra seicento e settecento Palermo, tra luci e ombre, visse un periodo di grandi trasformazioni ed innovazioni, in cui la città assunse l'aspetto di grande capitale. Soprattutto per la musica fu un periodo di incantato fervore. Stili ed etnie si mescolavano in straordinaria creatività. Accompagnate da questa musica, eseguita in scena, due donne (una narratrice e la cantante – voce del personaggio protagonista) conducono gli spettatori in un racconto che, pur se ambientato in secoli lontani, mantiene l’universalità delle sue tematiche. Precipitata nella rovina economica, la protagonista femminile, dovrà sopportare sradicamento e violenza, ma sulla sua strada incontrerà un musicista e, con lui, una travolgente storia d'amore. Sarà lui a insegnarle l'arte del canto. Un canto malioso che non dimentica il dolore, ma che lascia risuonare anche la sua protesta contro le offese del mondo e che apre alla possibilità che le ferite degli umani possano un giorno trovare giustizia.

Canta, la donna, perché l'amore per gli umani non passa. Che le storie d'amore tipiche della letteratura d'occidente avessero tentazione tragica, aveva scritto De Rougemont. Che le storie d'amore (e la vocazione artistica sempre d'amore è ispirata) non si rassegnino alla pochezza, alle offese, alle catastrofi del mondo, suggerisce lo spettacolo. Le Musiche di questo spettacolo, frutto di una ricerca musicologica di Paolo Rigano, mirano a ricreare la luce e l'atmosfera nelle strade e nei vicoli delle città' siciliane, ed in particolare di Palermo, durante la dominazione spagnola. Danze, tonos humanos, canzoni-arie antiche siciliane sono eseguiti con gli affascinanti strumenti dell'epoca e la tecnica esecutiva del tempo.

Costo biglietto 10-5 euro. Per informazioni e prenotazioni: assmusicamente@gmail.com

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