Ciccio Kayak e la sua eco-traversata sullo Stretto: "Niente delfini, solo copertoni e plastica"
Da Messina fino alle Eolie per ripulire mare e spiaggia dai rifiuti. Il viaggio del 40enne palermitano: "Ho trovato anche mascherine abbandonate, segno del tempo che stiamo vivendo"
Da un lato l'acqua cristallina dello Stretto, dall'altro gli immancabili rifiuti che galleggiano a poche centinaia di metri dalla riva. E' la sintesi agrodolce della traversata che Francesco Tocco, noto come Ciccio Kayak, ha compiuto nei giorni scorsi tra Messina, Milazzo e le Eolie. Il suo obiettivo era quello di pulire il mare e le spiagge dai rifiuti che ogni giorno provocano inquinamento e la morte di tanti animali. Una vera e propria missione iniziata iniziata nel 2014. E lo scorso 24 luglio è toccato al mare messinese essere protagonista delle imprese del 40enne di Cinisi.
A bordo del suo inseparabile kayak è partito di buon mattino dalla spiaggia di Torre Faro facendo rotta verso le coste tirreniche. "La prima cosa che ho notato - racconta Francesco Tocco - è stata l'erosione che contraddistingue diversi punti del litorale, molte case danneggiate o a rischio crollo. Purtroppo non sono mancati i rifiuti, a cumuli nei punti meno frequentati dai bagnanti, mentre le zone di più facile accesso si sono presentate pulite e fornite di servizi utili a turisti e residenti".
Ma il vero protagonista è stato il mare che purtroppo ha regalato sgradevoli sorprese a Ciccio Kayak. "Mi aspettavo di incontrare delfini e tartarughe, ma lo spettacolo è staro rovinato dalla vista di tanti copertoni e plastiche che hanno accompagnato il mio viaggio subito dopo aver superato Capo Peloro. L'acqua a tratti era sporca, ma poi si è colorata di uno stupendo azzurro. Poco prima di Milazzo ho notato un mare torbido, probabilmente a causa di un malfunzionamento del depuratore, nei pressi della Raffineria non c'è stato molto da vedere. Lo scenario per fortuna è cambiato quando ho costeggiato il Capo e la sua riserva".
Ciccio Kayak ha fatto poi tappa verso le Eolie. "Credo che la più bella sia Vulcano, almeno da navigare in kayak. Le sue grotte sono stupende, ma anche lì ho notato tanti rifiuti che purtroppo si trovano in punti irraggiungibili e temo resteranno lì per tanto tempo. Ho raccolto tanta spazzatura e in spiaggia non sono mancate neanche le mascherine abbandonate, segno dell'ultimo periodo".
L'ecologista-marinaio ha poi lasciato Messina e dopo una breve pausa preparerà la sua nuova missione. "A fine agosto partirò da Cinisi per girare tutte le isole Egadi".