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Le Vie dei Tesori mobilitano 130 mila visitatori solo a Palermo: Palazzo Costantino il luogo più amato

Ottimo debutto per Termini Imerese e Carini, che hanno aperto camere affrescate, catacombe e chiese. La quindicesima edizione del festival ha superato complessivamente le 195 mila presenze in Sicilia. Tutti i numeri della manifestazione

Oltre 195 mila visitatori in Sicilia per la quindicesima edizione de Le Vie dei Tesori, con Palermo che sfiora le 130 mila presenze (e raddoppia quindi i numeri del 2020). Catania, funestata dal maltempo, conferma i suoi 13 mila visitatori. Un'edizione ancora segnata dalle misure di sicurezza sanitaria, con prenotazioni e contingentamento dei visitatori, che fa però ben sperare sulla ripresa dei flussi turistici: si tratta di numeri quasi doppi rispetto allo scorso anno, quando il festival si è svolto (una delle pochissime manifestazioni in presenza) nell’anno della pandemia e con lo spettro dei contagi in risalita. Ai numeri de Le Vie dei Tesori vanno sommate le 12 mila presenze della prima edizione dei Borghi dei Tesori, che si è svolta a cavallo di agosto e settembre e ha coinvolto 57 piccoli centri siciliani.

I luoghi più visitati

A Palermo il grande vincitore di quest’anno è di sicuro Palazzo Costantino: affacciato sul Teatro del Sole, diroccato e dimenticato, ha un fascino particolare che diventa appena si scopre il magnifico affresco superstite del Velasco.. Lo tallonano la bellissima Chiesa di Santa Caterina con i suoi marmi mischi e le leggende legate alle monache; e Palazzo Oneto di Sperlinga, al centro di un puntiglioso quanto sontuoso restauro: questo e Palazzo Costantino sono stati concessi dal mecenato Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.

La provincia di Palermo

Ottimo debutto per Termini Imerese (3484 presenze) e Carini (2527), che hanno aperto camere affrescate, catacombe e chiese che parevano un merletto; e  affiancato la sempre frequentatissima Bagheria (4187 presenze) e la preziosa Monreale (1785 visitatori), mentre Cefalù  (era presente in conferenza stampa l’assessore alla Cultura Vincenzo Garbo) si è aggiunta a ottobre e ha raccolto 2793 visitatori nonostante abbia quasi rinunziato a un weekend visto che il set di Indiana Jones ha bloccato il centro storico.

Il turismo

I rilevamenti dell’Otie (Osservatorio sul Turismo nelle Isole Europee) sull'evento sono stati presentati stamattina nel corso di una conferenza stampa allo Steri. "Le Vie dei Tesori ha avuto un grande successo – ha sottolineato il rettore Massimo Midiri - I numeri sono straordinari, coinvolgono non soltanto Palermo ma anche la provincia e il territorio siciliano, e sono un modello esportabile anche in altre regioni di Italia. Noi oggi abbiamo preso l'impegno preciso di una costante partecipazione attiva al progetto, e cercheremo di realizzare con Le Vie dei Tesori un obiettivo, per me molto importante, quello di un ecosistema culturale in cui l'Università si apre, dà le professionalità, offre ai propri studenti l'occasione di entrare a far parte in maniera attiva di questi percorsi. Io sono convinto che nell’arco di qualche anno insieme UniPa e Le Vie dei Tesori potranno realizzare un percorso comune che diventerà un valore aggiunto, una cifra significativa per questa città”. Per il prorettore Maurizio Carta "Il festival ha dimostrato in questi anni di essere un organismo vivente che si evolve, seguendo la domanda e adattandosi ai luoghi che attraversa. Non ce n'è stato uno che non è mutato per l'arrivo della poderosa energia creativa e culturale del festival. E’ un ecosistema abilitante dell’innovazione culturale e sociale, oltre che economica”.

I dati presentati dal presidente Giovanni Ruggieri, docente di Economia del Turismo all’Università di Palermo, raccontano "un’edizione di ripresa in città, grandi e piccole, che pian piano si stanno rialzando, dove il turismo (ancora cauto) è in gran parte di prossimità, ma che conferma una ricaduta economica sulla Sicilia pari a circa 5 milioni di euro tra alimenti e servizi acquistati sul territorio”. Che paragonati ai dati del 2019 – l'ultimo prima del Covid – fanno notare un rialzo della spesa media procapite, ora pari a 25 euro a persona (con un incremento del 33 per cento rispetto allo scorso anno).

L'indice di gradimento sfiora il 90 per cento, ma il dato importante è che il 91 per cento dei visitatori è certo di partecipare alla prossima edizione. Che il 78 per cento ha deciso di andare/restare in Sicilia proprio per il Festival. E che la ricaduta economica sulla Sicilia generata dalla manifestazione supera i 5 milioni di euro.

"Numeri importanti, certo, ma il senso vero del festival sta nella valorizzazione del luogo, del suo contesto. Le Vie dei tesori produce effetti di rigenerazione urbana. I turisti in attesa davanti ai siti esprimono un valore che va oltre la visita del sito. È un messaggio straordinario di bellezza", per il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura Mario Zito.

Spazio ai giovani

All'evento hanno preso parte oltre 700 tra collaboratori, volontari, tirocinanti universitari, studenti in alternanza scuola-lavoro. “Le Vie dei Tesori si consolida sempre più come una realtà culturale di animazione territoriale straordinaria per la nostra regione – ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla - il coinvolgimento dei giovani è il segno più evidente della voglia di crescere e affermarsi. Avvicinare i ragazzi alla bellezza, al lavoro, alla metodologia, alla responsabilità delle scelte: siamo qui per confermare l’interesse delle istituzioni e la promessa che ci saranno in futuro”. Una grande famiglia che, mai come quest’anno si è messa in gioco per narrare, presentare, far conoscere gli oltre 300 luoghi aperti, alcuni del tutto inediti; le decine di esperienze e passeggiate, le teatralizzazioni, gli spettacoli e i concerti nei musei, le visite guidate e le degustazioni. Tutti protagonisti di una semina di cultura. 

Economia culturale

"Generare economie importanti attraverso il sistema cultura: puntare su questo vuol dire ipotecare un futuro migliore per questa nostra terra. Chi non lo comprende, ha sbagliato tutto", ha ribadito l'assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà. Cultura come lievito di sviluppo sociale, civile ed economico della Sicilia. Il festival ha potuto contare sul sostegno del main sponsor UniCredit e la collaborazione di decine di realtà pubbliche e private. “Accoppiare il nome di UniCredit al marketing del festival è stato quasi naturale - è intervenuto Roberto Cassata, responsabile Rapporti con il territorio Sicilia di Unicredit – Lo vediamo come un’ulteriore spinta per la ripartenza del nostro territorio”. “Le Vie dei Tesori anche quest’anno sono state una sfida complessa, figlia di una stagione incerta. Ma chiudiamo con 200 mila visitatori e la certezza che per i siciliani sia diventato un modo per riconnettersi alle proprie radici e alla propria storia. E che questi siano luoghi fondanti della comunità. Grazie a tutti, soprattutto ai 700 ragazzi che si sono messi in gioco, ripetendo questo grande rito collettivo che è Vie dei Tesori”, ha sottolineato il presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Laura Anello.

Le terre dei tesori

In tutto sono state coinvolte 32 aziende agricole e cantine d’eccellenza che, grazie al Programma di sviluppo rurale (Psr) Sicilia, finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale(Feasr), hanno puntato su impianti moderni e sostenibilità. I risultati sono stati ottimi: 400 visitatori dei Borghi dei Tesori e delle Vie dei Tesori hanno potuto scoprire realtà importanti, conosciuto chi ci lavora e acquistato prodotti anche di nicchia. E le aziende e cantine hanno risposto con trasporto: indici di gradimento molto alti, quasi l’88 per cento ha dichiarato di voler partecipare anche il prossimo anno, ha apprezzato la mappa e la geolocalizzazione che ha permesso ai visitatori di prolungare e ampliare le visite in siti archeologici o realtà vicine. Insomma, è nata una vera “mappa” di interconnessioni che in futuro potrà essere ampliata ancora: sono tante infatti le aziende che stanno già chiedendo di far parte di Terre dei Tesori il prossimo anno, così come decine i Comuni che chiedono di entrare a far parte del circuito. 

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