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Le accademie di belle arti d'Italia e i loro patrimoni da conoscere e salvaguardare

Incontro on line giovedì 6 maggio con la storica dell’arte Giovanna Cassese Rientra nel progetto “Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna” del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Belle Arti di Palermo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Occhi puntati sui preziosi e immensi patrimoni materiali e immateriali delle Accademie di Belle Arti d’Italia. Luoghi dove nasce e rinasce la cultura artistica e che ospitano quadrerie, gipsoteche, biblioteche, archivi storici, gabinetti di stampe e disegni, raccolte di sculture, lastre incise, antiche foto e raccolte di arte contemporanea, arredi e preziosi strumenti di interesse storico, nati nei secoli per la formazione di artisti.

Sono “Patrimoni da svelare per le Arti del futuro” come recita il titolo dell’incontro curato da Riccardo Mazzarino, fissato per giovedì 6 maggio alle 16.30. Si svolgerà on-line sulla piattaforma G-Suite (codice classrooom uq35vzh). Interverrà Giovanna Cassese, specializzata in storia dell’arte e dottore di ricerca in discipline storiche e critiche delle arti. Dal 2016 è Presidente dell’Isia di Faenza e dal 2018 della Conferenza Nazionale dei presidenti e Direttori degli Isia oltre che tra gli alti esperti Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) per l’Afam (Alta formazione artistica e musicale). Uno degli incontri del ciclo “Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna” pensati per gli studenti del Dipartimento di Arti Visive ed estesi a tutti gli studenti e i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Idea centrale del progetto - a cura di Daniela Bigi, Marcello Faletra, Stefania Galegati e coordinato da Riccardo Mazzarino - è di ritrovarsi a dialogare partendo da opere, mostre, esperienze istituzionali, posizioni teoriche raccontate in prima persona da figure stimate a livello nazionale e internazionale. Patrimoni da svelare e tutelare, quelli delle Accademie di Belle Arti del nostro Paese, base necessaria per una moderna didattica delle arti che apre anche nuovi orizzonti di ricerca e intervento nelle politiche di salvaguardia dei beni culturali del nostro Paese alla luce della Convenzione di Faro.

I patrimoni dell’Alta Formazione Artistica sono, dunque, beni culturali e indispensabili strumenti per le arti del futuro, ma sono patrimoni anche i know –how e le reti di saperi, uniche nei loro generi. Ci si focalizzerà sulle diverse problematiche e prospettive connesse alla loro salvaguardia e valorizzazione, frutto anche della ricerca portata avanti da un tavolo tecnico permanente voluto dal Miur. Una attenzione particolare viene riservata alla diretta testimonianza data dagli artisti, che si sono interrogati sul “futuro del classico”, ovvero sull’importanza delle testimonianze del passato per la creatività avvenire e per il futuro della formazione artistica, dove il patrimonio diviene laboratorio e acceleratore di pensiero e di opera.

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