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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"La Rosa Bianca dell'Apocalisse", il romanzo d'esordio di Giovanni Villino

Attraverso il filone distopico, viene raccontata la città di Palermo con uno sguardo privilegiato all'esoterico. Mille misteri e segreti che vengono narrati sullo sfondo di una società stravolta da cataclismi naturali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Mettere insieme tradizioni e storie popolari di Palermo con richiami all'iniziazione massonica e alla conoscenza dei Rosacroce. "La Rosa Bianca dell'Apocalisse", il romanzo d'esordio di Giovanni Villino, giornalista e divulgatore digitale, è ambientato in una società dove le certezze scientifiche vengono meno e il ritorno a riti ancestrali prende sempre più piede.

Nel 2042 il mondo affronta il più grande cambiamento epocale che mette in discussione nazioni e sopravvivenza dei singoli individui. Si vive in piccole comunità e si fanno i conti con logiche solidaristiche per difendersi dagli attacchi esterni. Quello che si pensava potesse essere il pericolo più grande dell'umanità, un virus influenzale sovradimensionato, si rivela solo l'inizio di una serie di profezie e di eventi catastrofici. Saranno, infatti, soprattutto disastri naturali, come terremoti e tempeste solari, a far cambiare il volto alla società. A Palermo la vita dei superstiti si divide tra quattro principali comunità: Teatro Massimo, Politeama Garibaldi, San Francesco di Paola e Spinuzza. Il protagonista de “La Rosa Bianca dell’Apocalisse” trova un quaderno che segnerà il suo percorso di iniziazione a riti esoterici. Tanti i richiami alla Massoneria e ai Rosacroce. Il tutto si fonde nel forno alchemico della narrazione dove prendono vita i riti che in Sicilia vengono tramandati e mai spiegati.

"La scelta del genere distopico – spiega Giovanni Villino – è tornato molto d'attualità. Siamo in un momento storico che, per via delle tante incertezze a livello globale, porta l'individuo a riflettere sui possibili scenari ed effetti delle situazioni che agitano il panorama geopolitico e scientifico. Il filone distopico è stato per me anche un espediente utile per calare la luce sugli eventi e sui dialoghi e creare un clima ideale per l’ascolto. Non è un libro facile, ma vuole in qualche modo segnare l’inizio del viaggio alla ricerca della pietra nascosta. Il romanzo è ambientato in un mondo governato da un’utopia al negativo, in una società in cui non vorremmo mai vivere". 

"La Rosa Bianca dell'Apocalisse" è un libro diviso in due parti in cui inizio e fine in qualche modo coincidono. Ci sono molte allegorie e tanti richiami ad ambiti legati all'esoterismo. “Il libro – conclude l'autore - è frutto di un esercizio di volontà: portare a termine una storia nata in un sogno a maggio del 2022. Nel cuore della notte ho appuntato subito personaggi e luoghi sul mio telefonino e il viaggio nella scrittura si è concluso a fine ottobre".  "La Rosa Bianca dell'Apocalisse" (pp. 215, 9,90 euro) è in vendita su Amazon.

Giovanni Villino, nato a Palermo nel 1978, è giornalista professionista e divulgatore digitale. Redattore di Telegiornale di Sicilia TGS, lavora per il gruppo editoriale Ses, Gazzetta del Sud - Giornale di Sicilia. Si occupa di formazione sul mondo digital e dei social media applicati all'editoria. È autore del volume “Giornalisti nel Metaverso”, guida per cronisti e redattori sui nuovi mondi dell’informazione. Sulle piattaforme audio diffonde periodicamente le puntate di “Scalo a Grado”, podcast di approfondimento sui fatti e sulle visioni del nostro tempo.

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