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Palermo nell'Olimpo dell'alta cucina: prima stella Michelin al ristorante Gagini

Un sogno che diventa realtà per il gruppo di ristorazione palermitano di Franco Virga e Stefania Milano. Lo chef brasiliano Mauricio Zillo è arrivato in città in piena pandemia ma ha subito capito e reinterpretato la Sicilia dando nuova e moderna identità alle ricette della tradizione

Il ristorante Gagini di Palermo si aggiudica la prima stella della Guida Michelin. Un sogno che diventa realtà per lo chef Mauricio Zillo, per la sua squadra e per il gruppo di ristorazione palermitano di Franco Virga e Stefania Milano.

“Il percorso intrapreso dieci anni fa non senza difficoltà e paure - dicono Virga e Milano - sembra quindi essere quello giusto e questo c’inorgoglisce. Oltre alla cucina di Mauricio, è stata forse premiata la nostra costanza insieme alla lungimiranza di avere investito in tempi non sospetti su un luogo defilato, definito poco affidabile dai più”.

Il progetto Gagini, spiega chi lo ha pensato e realizzato, è "in progress, senza soste, in costante monitoraggio del mondo e le sue influenze". Poco più di un anno fa il gruppo Virga e Milano ha coinvolto Mauricio Zillo convinto che nessuno meglio di lui avrebbe saputo capire e interpretare la Sicilia, quella dei prodotti di qualità, artigianali, unici e dalle mille declinazioni che di questi si possono fare combinandoli con sensibilità, estro e spregiudicatezza. Il risultato, che per anni è stato perseguito, è una cucina autenticamente siciliana, figlia delle dominazioni e delle influenze, della multiculturalità e dell’accoglienza, una cucina che ha saputo fondere sapori ancestrali e forme contemporanee, una cucina che solo un figlio di una cultura meticcia come quella brasiliana avrebbe saputo concepire e realizzare.

Spiegare l’arrivo di Mauricio Zillo al Gagini e cosa ha comportato significa spiegare la storia della Sicilia e di Palermo, la Panormus, la città “tutto porto” che accoglie il nuovo e il diverso e lo integra. Lo chef brasiliano arrivato in città in piena pandemia da Covid non ha avvertito per un attimo senso di smarrimento o disorientamento, ma ha colto subito il grande potenziale dei mercati cittadini, la disponibilità pressoché infinita di biodiversità alimentare della Sicilia, i colori e i suoni, i profumi e i gesti, e con la sensibilità che gli appartiene ha trasformato tutto questo in un linguaggio che non ha pari in altre realtà similari locali, ma che di queste comunque si nutre facendosene suggestionare. Immerso in un processo osmotico, Mauricio prova e assorbe, quotidianamente, lo spirito del luogo: assaggia ovunque, dai ristoranti ai chioschi dello street food, approfondisce la conoscenza della cultura gastronomica locale, scopre e rielabora ricette della tradizione, le stravolge, le disseziona e conferisce loro nuova e moderna identità.

Il Gagini, il teatro dove questo processo di evoluzione della cucina siciliana va in scena, si trasforma così in veicolo culturale e laboratorio sperimentale. Torna a essere, insomma, quello che è sempre stato: un incubatore di bellezza. Ieri quello dell’architetto e scultore rinascimentale Antonello Gagini, che qui metteva in mostra le sue opere finite, prima di esportarle in tutta la Sicilia e in Calabria. Oggi quello dello chef brasiliano che qui dispensa piatti apprezzati da clienti in arrivo da tutto il mondo. 

Lo chef

MAURICIO-ZILLO-2Classe 1980, Mauricio Zillo, brasiliano “con l’anima napoletana”, famiglia italiana e passaporto pure, arriva in Italia nel 2011, a Milano, dopo esperienze con Santi Santamaria, al DOM di Alex Atala e da Alain Ducasse a Parigi.

Al Pont De Ferr accanto a Matias Perdomo, prima, e come chef del Rebelot poi, si sancisce il suo amore di fatto per l’Italia, la sua cucina e i suoi prodotti. Innamoramento che si porta dietro anche a Parigi, nel suo ristorante A Mere, una scheggia di sud del mondo nel 12°Arrondissement. Seguono una breve parentesi spagnola e un anno erratico in giro per le cucine del pianeta, prima di riapprodare in Italia, questa volta in Sicilia, al ristorante Gagini, nel 2020, dove mescola con disinvoltura culture e linguaggi internazionali a una sicilianità autentica. 

"Esprimo un grande apprezzamento a Franco Virga, Stefania Milano e a tutto lo staff del ristorante Gagini per l'importante riconoscimento - commenta il sindaco Leoluca Orlando - che conferma l'internazionalizzazione della città di Palermo e contribuisce al cammino di crescita del centro storico della città".

"Questo riconoscimento premia capacità e talento, qualità e lungimiranza. Ma premia soprattutto la passione di chi mette nelle proprie attività cuore e impegno", dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. 

Il panorama stellato 2022 in Italia

Hanno una stella 329 ristoranti (33 novità); 2 stelle 38 ristoranti (2 novità); 3 stelle 11 ristoranti. Il totale in Italia è di 378 ristoranti stellati.

Nella classifica delle stelle per regioni, la Lombardia mantiene la leadership grazie ai 56 ristoranti e ai 4 nuovi stellati. La Campania si aggiudica invece il record annuale di novità (7) issandosi al secondo posto con 48 ristoranti. Il Piemonte, con una novità e 45 ristoranti scende sul gradino più basso del podio mentre con una new entry e 41 ristoranti la Toscana scala in quarta posizione davanti al Veneto che a fronte del totale di 36, è la seconda regione più premiata del 2022 grazie a 5 nuovi ristoranti stellati presenti in guida.

Tra le province, Napoli si conferma prima per distacco con 30 ristoranti seguita da Roma in seconda posizione con 20 e quindi da Bolzano che è terza a quota 19 ristoranti davanti a Cuneo con 18. Milano scivola in quinta posizione con 16 ristoranti stellati.

“I nostri ispettori hanno osservato una sorprendente energia - dice Gwendal Poullennec, direttore internazionale della Guida Michelin - perché nonostante tutte le difficoltà che i ristoranti hanno attraversato e le sfide che stanno ancora affrontando, il livello e gli standard qualitativi sono talmente elevati da registrare il più alto numero di ristoranti stellati mai raggiunto in Italia, e possiamo essere molto fiduciosi per il futuro considerato il numero di giovani chef stellati di questa edizione".


 

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