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Il "diavolo" di Prizzi dal cuore d'angelo che stampa visiere 3D anti Covid: la storia di Tommaso

Con una campagna di crowdfunding ha acquistato 4 stampanti che a fine emergenza donerà alle scuole prizzesi. Oltre 150 i dispositivi creati per chi combatte in trincea negli ospedali grazie al sostegno di alcuni amici e al supporto logistico della Croce Rossa

Un "diavolo" dal cuore d'angelo che, tolte le vesti abituali con cui si aggira ogni anno tra le strade di Prizzi, ha voluto dare il suo contributo stampando visiere 3d anti-Covid per chi combatte in trincea negli ospedali. Tommaso La Susa, studente prizzese 24enne della facoltà di Ingegneria elettronica di Palermo, nella sua cittadina alle porte del capoluogo, è conosciuto per i suoi contributi dati nel tempo alla comunità locale. Oggi, però, ha messo in campo la sua conoscenza a sostegno degli operatori sanitari in prima linea contro il Coronavirus. In tempi migliori lo avremmo visto insieme ad altri concittadini in altre vesti. Ogni prizzese si sa, fin da neonato, vuole indossare l'abito da diavolo con la pelle bianca o nera, che per le festività pasquali balla per il paese, insieme alla Morte vestita di giallo, prendendo in ostaggio i passanti che saranno condotti all'Inferno se non pagheranno un obolo. Oggi però quel piccolo contributo è quello che i prizzesi stessi, tra gli altri, hanno voluto dare tramite una raccolta fondi per aiutare chi è in difficoltà in questo momento di emergenza sanitaria. 

Niente festeggiamenti quest'anno per Pasqua, niente diavoli... solo angeli. Il bene, si sa, vince sempre sul male. Tutto è nato dalla voglia di mettersi in gioco e fare la propria parte del giovane Tommaso, con la passione per la stampa 3d e tanta esperienza maturata con FabLab Palermo, un centro d'unione per makers, artigiani e appassionati che consente loro di trasformare le proprie idee in realtà. Fondamentale il contributo di Croce Rossa Italiana, Comitato di Palermo, che ha patrocinato il progetto, dato a Tomasso il supporto logistico e messo a disposizione i suoi locali a Prizzi come laboratorio per la creazione dei cosiddetti "face shield", le visiere paraschizzi che indossano gli operatori sanitari tra i corridoi e le stanze in cui si combatte il Nemico.

58373527_2415200045157275_5065681220008935424_o-2Angeli tra le corsie degli ospedali e dietro le stampanti 3d, e demoni da affrontare. Le prime 30 visiere sono state stampate in casa da Tommaso e donate agli ospedali Cervello e Civico. L'emergenza Coronavirus ha però richiesto che la produzione aumentasse. Da qui l'idea di lanciare una campagna di crowdfunding per acquistare altre stampanti. "Dopo l'ottimo riscontro della prima fase - dicono da Croce Rossa - rendendosi evidente la necessità di implementare la produzione, con il supporto di Justine Gristina, Francesco La Susa e altri amici, viene organizzata una raccolta fondi su un sito internet, Gofundme, raggiungendo e superando la cifra prestabilita in poche ore".

Quattro le stampanti e numeroso il materiale plastico acquistato grazie al contagio della solidarietà. "In questi giorni di quarantena - racconta Tommaso - non potendo fare altro il cervello si mette in moto. Capisci che c'è davvero bisogno di aiuto e tutti dobbiamo fare la nostra parte. Ad acquistare le stampanti ci hanno aiutato i prizzesi, e a loro e ai loro figli e nipoti torneranno quando l'emergenza sarà finita. Io stesso mi impegnerò a tenere corsi di stampa 3d gratuiti per docenti e alunni dei tre plessi scolastici di Prizzi cui saranno destinate".

Un'ora e mezza di lavoro quella necessaria per la fabbricazione di ogni visiera, circa 150 quelle già costruite per gli ospedali dell'Isola. "Le richieste non le gestiamo da soli ma ci da supporto Makers Sicilia, di cui facciamo parte o AirFactories, nato dall'università di Messina. Un contesto più ampio di piattaforme e realtà associative unite con il motto 'Uniti contro il Covid-19'. Quindi, poi, ci coordiniamo a livello regionale per gestire al meglio tutte le domande". "Mettere al centro tutte le vulnerabilità - concludono da Cri - è da sempre il nostro imperativo e oggi lo facciamo con nuovi strumenti, maggiore forza e unità e facendo rete con le eccellenze del nostro territorio". Dentro di loro i diavoli di Prizzi dal cuore d'angelo sperano di poter dismettere presto la produzione di maschere anti-Covid e di tornare a indossare quelle più familiari e gioiose.

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