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Qualità della vita, Palermo ancora giù: perse 11 posizioni, disoccupazione giovanile alle stelle

La città è al 98esimo posto (su 107) nell'edizione 2019 della classifica del Sole 24 Ore. Lavoro, sicurezza e ambiente i macro settori in cui Palermo ha ancora tanto da fare

La Qualità della vita a Palermo peggiora. La città è al 98esimo posto nell'edizione 2019 della classifica del Sole 24 Ore: 11 posizioni più in basso rispetto al 2018. Ma le brutte notizie non finiscono qui: dall'indagine, che prendendo in considerazione 90 indicatori fotografa il benessere nelle province italiane, emerge chiaramente che il gap tra Nord e Sud non va dissolvendosi: al contrario la coda della classifica, infatti, è tutta concentrata nel Mezzogiorno con Enna al 104esimo posto, Foggia al 105esimo e Crotone al 106esima. Chiude Caltanissetta all'ultimo posto per la quarta volta.

In testa invece si conferma Milano. La città è sempre più verde e smart, cresce dal punto di vista demografico (i residenti sono in costante aumento dal 2012), il lavoro non manca e anche l'offerta culturale è ricca. Tutto il contrario di Palermo insomma: la città si colloca alla 96esima posizione per il tasso di disoccupazione e la situazione peggiora se ci si concentra sulla disoccupazione giovanile (siamo al 101esimo posto). Non va meglio dal punto di vista della sicurezza: occupiamo la 103esima posizione per le estorsioni, la 98esima per le rapine e per i furti di autovetture. Per non parlare di ambiente. La raccolta differenziata e la depurazione dell'acqua sono tasti dolenti: siamo rispettivamente al 104esimo e al 103esimo posto. 

“La classifica del Sole 24 ore sulla qualità della vita in Italia, che vede le province siciliane negli ultimi posti, è la drammatica conferma della crisi - dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - che investe l’Isola a fronte della quale non si può che registrare l’inadeguatezza della politica, incapace di produrre interventi che determinino una inversione di rotta. Dagli indicatori sulla salute a quelli sui servizi all’infanzia e alla collettività, da quelli sulla ricchezza e i consumi a quelli sulla vivibilità: tutto concorre a dare alle province siciliane la maglia nera. La sensazione - conclude Mannino - è che la politica continui a galleggiare su problemi che si aggravano sempre di più e che determinano effetti disastrosi a catena, uno di questi l’emigrazione giovanile che sottrae all’isola capitale umano sul quale si dovrebbe invece investire. Ritengo che non sia più tempo di tenere la testa sotto la sabbia”.

Completano il podio della classifica: Bolzano (al secondo posto) e Trento (al terzo).

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