Antica Focacceria San Francesco, nella prima Befana del Covid la solidarietà è da... asporto
Per evitare assembramenti, l'ormai secolare distribuzione ai poveri di panini con la milza e altre specialità palermitane è avvenuta direttamente presso Caritas, centro Astalli, missione Speranza e Carità. Biagio Conte: "Come i Re Magi con Gesù dobbiamo donare e accogliere"
Nella prima festa della Befana contrassegnata dal Covid, la solidarietà è da... asporto.
La tradizionale distribuzione ai poveri di pane con la milza e pane con panelle che l'antica focacceria San Francesco porta avanti da oltre un secolo, quest'anno ha dovuto cambiare modalità: non essendo possibile ricevere in presenza le persone, al fine di evitare assembramenti, i fratelli Conticello - titolari della rinomata gastronomia di via Alessandro Paternostro - hanno deciso di portare 600 panini direttamente nelle associazioni di volontariato e nelle strutture che assistono i poveri.
Dalla Caritas al centro Astalli, passando per la missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Nel suo messaggio per l'Epifania, proprio Biagio Conte ha ricordato l'importanza del dono e dell'accoglienza, sull'esempio di quanto fatto dai "Re Magi con il bambinello Gesù, nostro messia e profeta".
"I Re Magi - ha detto fratel Biagio, che nel suo messaggio si firma 'piccolo servo inutile' - venivano da popoli diversi rappresentando tutte le nazioni e i loro doni testimoniano la pace e la speranza, la vera amicizia e la vera fratellanza, perché siamo veramente tutti fratelli e sorelle. L'augurio più bello di questo nuovo anno 2021 è che nessuno venga escluso ed emarginato, perché le diversità di cultura, di ceti, di religione e di non credenti, continuano fino ad oggi a colorare ed arricchire la nostra umanità. Sarà nostro dovere contribuire ora e dopo il virus a migliorare la nostra società".
Per i poveri sono stati mesi durissimi, con le mense chiuse a causa del Coronavirus. Per questa ragione, nella 118esima edizione della befana solidale, l'antica focacceria San Francesco non ha voluto far mancare agli indigenti della città le classiche focacce con milza e le altre specialità del cibo da strada palermitano. Rinnovando così, malgrado il Coronavirus, quel pranzo solidale che è un appuntamento fisso dal lontano 1902.