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Martedì, 19 Marzo 2024
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Anna, ecco la nuova serie di Ammaniti: "Eravamo a Palermo, all'improvviso il lockdown..."

Da venerdì 23 aprile tutti e sei gli episodi della nuova miniserie Sky Original saranno disponibili on demand e su Now. Le parole dello scrittore Premio Strega: "Un racconto di speranza nella Sicilia distrutta dalla pandemia"

"La mia ossessione è da sempre quella di raccontare l'adolescenza: con 'Anna' volevo mettere in scena un mondo rimasto senza adulti, abitato solo da giovani. Ne è nata una storia che parte da due domande fondamentali: cosa lasceremo ai nostri figli e quanto conta il passato per poter capire davvero il nostro presente?". Niccolò Ammaniti presenta con queste parole "Anna", nuova serie Sky Original di cui è sia regista che sceneggiatore insieme a Francesca Manieri. Un racconto distopico, sullo sfondo di una Sicilia distrutta da una pandemia chiamata "La Rossa" e creata da Ammaniti nel 2015, molto prima dell'arrivo del Coronavirus: una fiaba che narra il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Sei puntate per una miniserie dalle aspirazioni altissime.

Una serie in cui c'è tanta Palermo. Alla conferenza stampa di presentazione, condotta da Denise Negri, hanno partecipato: Nicola Maccanico, executive vice president di Sky Italia; Mario Gianani, Ceo di Wildside, Niccolò Ammaniti, la co-sceneggiatrice Francesca Manieri e il cast della serie composto dalla protagonista, la palermitana Giulia Dragotto, e poi Alessandro Pecorella, Elena Lietti, Roberta Mattei, Giovanni Mavilla e Clara Tramontano. "Mi ha impressionato molto il fatto che il Covid sia arrivato proprio mentre stavamo girando la serie. La pandemia che avevo descritto nel romanzo aveva qualcosa di più dermatologico rispetto al virus che ci ha colpiti, chiaramente ci sono delle assonanze con l'attualità ma "Anna" rimane una storia di pura fantasia. Dopo aver completato il romanzo ho pensato per parecchio tempo ad "Anna". Cercavo un modo per sviluppare ancor di più i personaggi al punto che avevo proposto al mio editore di pubblicare un seguito del libro. Quando si è presentata l'opportunità di farne una serie ho voluto mettermi alla prova come regista per vedere se sarei stato in grado di mettere in scena la storia che mi ero immaginato, approfondendo sia i personaggi che il racconto. E' la speranza a muovere tutto: se all'inizio della serie ci sembra offuscata, con il passare del tempo diventa una vera e propria spinta propulsiva".

"Devo dire - continua Ammaniti - che è stata una serie molto impegnativa dal punto di vista fisico. Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato di non farcela. Quando eravamo a Palermo da un giorno all’altro siamo finiti in lockdown dopo mesi e mesi di lavoro. La fortuna è stata sfruttare l'isolamento per fare un primo montaggio e capire la direzione che stava prendendo la serie. La prima bozza della sceneggiatura risale però addirittura a prima de “Il Miracolo”, la serie tv che avevo realizzato per Sky e con cui ci sono molte tematiche affini. Il lavoro di location e sceneggiatura è stato lunghissimo così come la fase dei casting ma sono davvero soddisfatto del risultato finale. La vera sorpresa è stata poter lavorare con attori giovanissimi ma straordinari. Dirigerli è stato facilissimo. La regia mi piace molto: ho bisogno di vedere le cose che mi immagino. Come ispirazioni a livello pittorico sono partito da: "Giochi di bambini" di Pieter Bruegel il Vecchio e "Apocalypto" di Mel Gibson a livello cinematografico per la cura del trucco e dei costumi. Da bambino mi facevo gli affari miei, sognavo di essere libero come gli animali e adoravo raccontarmi delle storie. La centralità della parola è un altro dei temi chiave della serie. "Anna" è fedele al libro nella sua essenza ma non nei singoli fatti raccontati. Il messaggio finale è: ognuno di noi deve seguire le regole per poter crescere. Ecco, "Anna" è una serie sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta".

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