rotate-mobile
Musica

Picciotto canta il bus più famoso di Palermo: "Il mio dolore passa e torna come il 101"

Il rapper, classe 1983, nel nuovo brano attraversa la sua carriera sostando in varie fermate: "Questa linea è stata la mia ispirazione. Ci trovi dal migrante al fighetto figlio di papà, un aspetto che mi piace un sacco soprattutto oggi in un'epoca in cui non possiamo più permetterci di fare distinzioni fra classi sociali e generi"

"Tra centomila e nessuno, il mio dolore passa e torna di frequente come il 101". L'autobus simbolo di Palermo, quello che attraversa via Libertà e via Roma, collegando lo stadio con la stazione centrale, ispira il nuovo pezzo del rapper Picciotto che prende il nome proprio dal numero della linea principale dell'Amat. "101" esce l'11 novembre per Lo Stato dell'Arte, l'etichetta discografica fondata dallo stesso artista, classe 1983, sulla scena ormai da oltre 20 anni.

"L'autobus è il mezzo di trasporto che ho vissuto di più, dove ho scritto i miei primi testi durante infiniti collegamenti tra periferie e centro città e dove ho incontrato sguardi e storie di molteplici sfumature umane", scrive Picciotto su Instagram, annunciando il brano che sarà pubblicato insieme a "Crack", un altro singolo che parla di emergenze palermitane, nazionali e globali.

picciotto 101

Nel video di "101", realizzato da Adriano Fiore, in arte Zen-It, Picciotto parte appunto dal Renzo Barbera e fa sosta in diverse fermate: "Sono le tappe della mia carriera, i miei dischi. Parlo del mio rapporto con la musica e con Palermo e mi rivolgo loro come se fossero una donna" ovvero "un'altra dose di amore e veleno", come il rapper ripete nella traccia.

Il "101"  di Picciotto, pezzo old school, "è un parallelismo tra i miei primi passi e ciò che vivo adesso", è anche un po' l'esistenza di Christian Paterniti, questo il vero nome del musicista che è anche educatore al Borgo Vecchio. "Ho passato una vita sull'autobus - racconta - ho sempre abitato nelle periferie, da ragazzino il bus era l'unico mezzo che avevo per arrivare in centro, è stato il mio luogo d'ispirazione, mi è capitato di attraversare la città e di scrivere testi".

Spesso proprio a bordo di quel "101" che è l'autobus più trasversale della città non solo per l'itinerario. "Ci trovi dal migrante al fighetto figlio di papà, un aspetto che mi piace un sacco soprattutto oggi in un'epoca in cui non possiamo più permetterci di fare distinzioni fra classi sociali e generi". E Picciotto lo fa anche proprio tramite Lo Stato dell'Arte, la casa discografica con cui produce nove talenti palermitani di diversa estrazione musicale con l'obiettivo di trattenerli in Sicilia.

Una contaminazione presente anche in "Crack", in cui sono evidenti le influenze trap. "Il rap nasce come genere di protesta ed è svilente vederlo sempre più spesso associato ad alcuni cliché". Ed è quindi che attraverso suoni diversi da quelli della vecchia scuola che Picciotto punta a "farsi ascoltare da quanta più gente possibile", facendo la parte "di chi non ne può più delle emergenze del momento, che sia la droga, che sia il ritorno dei fascisti al governo".

crack picciotto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Picciotto canta il bus più famoso di Palermo: "Il mio dolore passa e torna come il 101"

PalermoToday è in caricamento