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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giornata mondiale delle tartarughe: una specie antichissima a rischio estinzione

Le tartarughe sono una delle specie più antiche ma, a causa di una serie di fattori, sono a rischio estinzione: la giornata mondiale delle tartarughe vuole accendere i riflettori sui rischi che corrono

Con il loro aspetto buffo e l’andamento distintivo, le tartarughe sono ormai entrate nell’immaginario comune che ha conquistato adulti e bambini tanto che il 23 maggio è stata istituita la Giornata mondiale delle tartarughe. Nata per porre l’attenzione sul loro stato di salute, questa iniziativa vede come protagonista il simpatico rettile, in grado di vivere anche più di un secolo, ma che nella realtà è a rischio estinzione.

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Perché istituire la Giornata mondiale della tartaruga

Il World Turtle Day, istituito su volontà dell’American Tortoise Rescue (Atr) ha l’intento di tutelare una specie che per secoli è stata cacciata per il prezioso carapace con il quale si realizzavano gioielli e oggetti, e che negli ultimi anni è in pericolo a causa dei comportamenti degli uomini.

L’associazione fondata nel 1990 da Susan Tellem e Marshall Thompson fin dalla sua origine ha operato per mettere in salvo più esemplari possibili, cercando di combattere lo sfruttamento delle tartarughe e la loro vendita illegale. Lo scopo è quello di salvarle e ricollocarle, offrendo un rifugio permanente a tutte quelle che non possono essere rimesse nel loro habitat naturale.

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I rischi a cui sono sottoposte le tartarughe

L’istituzione della giornata mondiale delle tartarughe è la conseguenza della volontà di porre l’attenzione mondiale sulle circa 356 specie di terra presenti in tutti i continenti (tranne l’Antartide a causa del clima ostile per i rettili) e le 7 specie di tartarughe marine che quotidianamente sono sottoposte a minacce di ogni tipo.

Uno dei maggiori nemici della testuggine, oltre all’inquinamento, è la plastica che mette a rischio la stessa nidificazione. La presenza di rifiuti plastici muta inevitabilmente la composizione della spiaggia diminuendone il grado di umidità, ma aumentando la temperatura con ripercussioni sulla schiusa delle uova. Inoltre, la nidificazione deve affrontare il pericolo della pulizia delle spiagge realizzata con mezzi meccanici e della stessa presenza dell’uomo durante la posa delle uova, ma non è tutto. I lidi rappresentano un vero e proprio pericolo anche per i piccoli delle tartarughe a causa dell’illuminazione artificiale che può generare in loro un senso di disorientamento.

Le tartarughe devono affrontare situazioni di disagio non solo sulla terraferma, ma anche in mare. Qui la presenza della plastica rappresenta una vera e propria minaccia perché inevitabilmente la testuggine l’ingerisce casualmente: a questo si affianca la probabilità di essere catturata durante le operazioni di pesca con il rischio di rimanere impigliata all’amo o nelle reti a strascico.

La situazione delle tartarughe in Italia

In Italia molte delle specie presenti sia sulla terra che in mare, è sottoposta agli stessi pericoli, tanto che molte sono a rischio estinzione.

Tra le più diffuse su tutto il territorio c’è la tartaruga di Hermann che versa in uno stato di conservazione inadeguato, come la testuggine palustre europea la cui proliferazione sta subendo un calo in tutto lo stivale. Stessa sorte sta toccando alle tartarughe palustri siciliane che vivono in un habitat degradato, inoltre, la loro salute è messa in pericolo da specie del tutto differenti da loro come quelle provenienti dall’America.

Simile è la situazione delle tre specie di tartarughe di mare: la testuggine comune nidifica sulle coste, la tartaruga verde ha una presenza occasionale e si concentra soprattutto nelle acque calde del Mediterraneo orientale scelto proprio per deporre le uova. Infine, la tartaruga liuto che solitamente nidifica nell’Atlantico, è stata avvistata nei mari della penisola.

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