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Venerdì, 19 Aprile 2024

"300 anni di storia": il museo del caffè Morettino apre le porte ai visitatori | VIDEO

Weekend alla scoperta di "tesori" come: un tostacaffè del '700, una caffettiera in porcellana firmata Toselli e quella napoletana più piccola al mondo. E poi ovviamente sapori e aromi antichi e moderni, in un vero e proprio percorso del gusto che, in occasione de "Le Vie dei Tesori", sarà accessibile al pubblico nei primi tre fine settimana del festival

Si tratta del primo esempio di museo aziendale in Italia, si trova nella storica borgata di San Lorenzo ai Colli. E’ stato progettato per essere parte integrante dell’azienda, che diventa così un unico grande museo del caffè. Questo, infatti, si trova all’interno dell’opificio e, grazie a un moderno sistema di passerelle che conducono al museo, è possibile osservare dall’alto l’intero processo di produzione, circondati dall’inconfondibile profumo della tostatura.

Innestato sopra gli impianti di produzione, come una piccola pietra preziosa, si trova il museo vero e proprio, che raccoglie circa mille pezzi espositivi che vanno dal 1600 ad oggi, provenienti da tutto il mondo, collezionati nel corso degli anni dal fondatore dell’azienda Angelo Morettino e poi dal figlio Arturo.

Ci sono le prime caffettiere a colonna degli inizi del ‘900 e i macinacaffè della Prima guerra mondiale, realizzati dai soldati con i portamunizioni, i tostacaffè del ‘700 e dell’800 dalle curiose forme a padella, cilindrici o tondi, che servivano per dorare il caffè. C’è anche la caffettiera-locomotiva del Toselli, di cui esistono solo dieci esemplari al mondo, e la caffettiera napoletana più piccola del mondo. Tra i macinini spicca quello turco del ‘600, ma si trovano anche quelli usati nelle case degli anni ’30 e macchine con doppie ruote dentate che sembrano prodigi leonardeschi. E poi i piccoli arnesi domestici dalla strana forma a pera o a mela, creati appositamente per incuriosire il consumatore.

Il museo contiene anche l’angolo del barista, con decine di macchine per espresso recuperate nei vecchi bar della Penisola, che segnano la sua storia dall’inizio del ‘900 agli anni ’60. Infine, interessanti alambicchi di vetro, espressione dell’applicazione dei principi di fisica, che davano al consumatore la sensazione di ottenere un distillato prezioso.

All’interno del museo si trovano anche dipinti unici realizzati con il caffè e centinaia di libri tematici conservati all’interno della Biblioteca del caffè. Le visite saranno possibili nel weekend 6-8 ottobre e 13-15 ottobre. Ingresso solo su prenotazione: venerdì alle 9 e alle 11, sabato alle 10.30 e domenica alle 15.

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