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Brancaccio dice addio ad Annamaria e Angela, lacrime e rabbia: "Vogliamo giustizia"

Nella chiesa evangelica "Dio con noi" di via Fichidindia l'ultimo saluto ad Annamaria La Mantia e alla figlia Angela Merenda, investite e uccise venerdì sera mentre attraversavano la strada da un automobilista che non si è fermato a prestare soccorso

Un'intera comunità si è stretta stamani attorno ai feretri di Annamaria La Mantia e della figlia Angela Merenda, investite e uccise venerdì sera in via Fichidindia, a Brancaccio. Erano appena uscite dalla chiesa evangelica "Dio con noi" di via Fichidindia quando una Fiat Punto le ha travolte. E oggi quella stessa chiesa ha accolto l'intero quartiere per l'addio alle due donne.

"Angela e Annamaria avevano riconosciuto nella loro anima, la presenza costante di Gesù - ha detto il pastore durante il culto -. Adesso saranno per sempre insieme. Vorrei dire tante cose ai familiari, vorrei consolarli - ha aggiunto - ma spesso le parole non bastano. Se crediamo, non moriremo mai, anche in presenza della morte possiamo onorare la vita, come quelle delle nostre care Angela e Annamaria".

Al termine della cerimonia sono state liberate 160 colombe bianche, ad accompagnare mamma e figlia nell'ultimo viaggio.

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Intanto Emanuele Pelli, il 35enne che era alla guida dell'auto che le ha uccise, resta in carcere. Per lui, che non si è fermato a prestare soccorso e che è stato poi rintracciato da carabinieri e polizia municipale, l'accusa è quella di duplice omicidio stradale. Al suo legale ha detto di volere scrivere una lettera ai familiari delle vittime per chiedere perdono. Un gesto il suo, aveva detto subito dopo il fermo, dovuto solo alla paura.

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