rotate-mobile

Scopre di avere la leucemia mentre è incinta: mamma e bimbo salvati con terapia innovativa | VIDEO

La donna era al sesto mese ed è stata seguita dai medici del Policlinico. Per la prima volta in Italia è stato portato avanti un approccio non tossico. Niente chemio quindi, per consentirle di dare alla luce il suo Andrea

Sorride e ancora oggi non riesce a credere di poter raccontare la sua storia. Marzia Mocera, 32 anni, oggi può stringere tra le sue braccia il piccolo, nato il 23 aprile scorso. Il suo caso, il primo in Italia, è stato presentato oggi in conferenza stampa nei locali della direzione generale del Policlinico universitario Giaccone.

Quando è al sesto mese di gravidanza, la donna ha (come spesso accade con questa malattia) un'importante emorragia, con ecchimosi diffuse in tutto il corpo, più evidenti nelle parti esposte e negli arti. Per questa ragione si reca al pronto soccorso, dove viene sottoposta a esami di routine. Scopre così di essere affetta da leucemia acuta promielocitica, una forma che si manifesta con quadro di grave coagulopatia che mette a rischio di vita la paziente, specialmente nei primi giorni, con elevato tasso di mortalità per emorragia maggiore. A differenza delle altre tipi di leucemia acuta mieloide, la promielocitica produce infatti blasti (cellule leucemiche atipiche) che sono in grado di inibire in maniera non controllata la coagulazione, determinando un rapido e spesso irreversibile incremento del rischio di emorragia fatale.

Non potendo essere sottoposta a chemioterapia, è stato utilizzato un approccio “chemo-free” per consentire alla paziente di portare avanti la gravidanza fino a una età gestazionale tale da avere un parto sicuro (34° settimana di gestazione) con feto maturo. Fortunatamente la paziente ha risposto veramente bene alla terapia, con progressiva normalizzazione dei parametri ematologici e risoluzione delle complicanze emorragiche. Alla fine della monoterapia chemo-free, ha ottenuto anche una risposta molecolare oltre che avere un emocromo normale. Adesso proseguirà la terapia di mantenimento con l’approccio standard che prevede anche il triossido di arsenico, ma sempre senza chemioterapia. Tale terapia sarà eseguita in regime di day-hospital, senza necessità di ricovero ospedaliero standard. La terapia durerà ancora alcune settimane con protocolli definiti di consolidamento e mantenimento.

Da sx Venezia, Siragusa, Marzia Mocerae il team di medici del Policlinico che ha seguito la paziente-2

Il suo bimbo è nato alla 34esima settimana di gestazione. Sta bene, pesa 2 chili e 310 grammi e non ha avuto alcun disturbo legato alla malattia della mamma e dalla terapia da essa ricevuta. “Oggi condividiamo con la cittadinanza un evento eccezionale, motivo di grande soddisfazione e di orgoglio di appartenenza per tutta la nostra comunità - ha commentato Fabrizio De Nicola, commissario del Policlinico – Uno straordinario lavoro di squadra che ha coinvolto un nucleo interdisciplinare di professionisti di grande qualità cui va il mio personale ringraziamento. Ai genitori e al nuovo arrivato facciamo i migliori auguri da parte dell’intera azienda". “Siamo profondamente soddisfatti - aggiunge il rettore Fabrizio Micari - per questo importantissimo risultato ottenuto con un eccellente lavoro di ricerca e di assistenza, il Policlinico universitario si conferma sempre più come polo di eccellenza sanitaria e come punto di riferimento, non solo per la Sicilia, ma come è dimostrato dalla particolarità di diversi casi che negli ultimi tempi sono stati curati in maniera eccezionale ed innovativa, anche a livello nazionale”.

Video popolari

Scopre di avere la leucemia mentre è incinta: mamma e bimbo salvati con terapia innovativa | VIDEO

PalermoToday è in caricamento