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Chiesa fantasma in centro: "Videopoker e pericolo crolli, così muore un gioiello del Seicento" | VIDEO

L'oratorio della Madonna dell'Annunziata del Giglio, nella zona di via Roma, fu a lungo sede della confraternita Maria Santissima Addolorata. Nel 2008 e poi nel 2017 fu sequestrato per gravi carenze strutturali e degrado.

Quando dieci anni fa, per la prima volta, furono apposti i sigilli, gli agenti del nucleo tutela patrimonio artistico dei vigili urbani, tra puttini senza testa e panche ridotte a pezzi, all'interno trovarono anche casse di bibite e videopoker. Una chiesetta fantasma, nei pressi di via Divisi, di cui ancora oggi molti palermitani non conoscono l'esistenza e accanto alla quale passano oltre ogni giorno centinaia di turisti, venuti a Palermo attratti anche dal riconoscimento di capitale della cultura. 

Costruita nel 1615 dalla compagnia dell'Annunciata del Giglio nella Cattedrale di Stazzone, vive oggi in uno stato di semi-abbandono. Il 18 novembre 2001, dopo quasi quattrocento anni di attività, la chiesa è stata chiusa per inagibilità. Sette anni dopo avvenne il primo sequestro. 

Lo storico e consigliere comunale M5S Igor Gelarda, a riguardo, ha fatto una richiesta alla Soprintendenza per sapere quali sono le intenzioni per il futuro del bene. "Visto che è appartiene a un privato - spiega l'inquilino di Palazzo delle Aquile a PalermoToday - se questi non ha la disponibilità, se ne devono occupare loro. Al sindaco Leoluca Orlando, con una interrogazione, abbiamo chiesto che cosa ha fatto per rivalutare questa chiesa che prende vita a pochi passi dal percorso Unesco". 

Demoralizzato e amareggiato il proprietario del bene, Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, campano d'origine e romano d'adozione, che contattato telefonicamente da PalermoToday, racconta il lungo iter attraversato dalla chiesa e gli atti portati avanti per il suo restauro. "Negli anni in cui si era innamorata di Palermo - dice - con l'artista Jenny Saville avevamo pensato di fare della sconsacrata Chiesa del Giglio un luogo d’arte e meditazione in senso laico, su modello della Rothko Chapel a Houston e la Chapelle du Saint-Marie du Rosaire progettata da Matisse in Provenza. Per l'oratorio ha così ideato il trittico 'The atonement studies', tre grandi tele che identificano nel tema della malattia quello dell’espiazione e l''invito alla riflessione sulle sofferenze umane. Le condizioni incontrollate del quartiere ci hanno fatto desistere dal collocare all'interno le opere".

Bilotti racconta, inoltre, di aver partecipato nel 2006 a un bando comunale, di essere stato ammesso e inserito in graduatoria. "Gli oratori e le chiese - racconta - credo fossero stati messi in coda alla lista, i fondi sono finiti e non sono mai arrivati i finanziamenti". "Io - continua -, come tanti altri, non riesco a stare dietro a miliardi di problemi. In occasione delle vampe di San Giuseppe, dei vandali sono entrati in una mia casa in Vucciria, hanno sradicato e dato fuoco a tutto. E' una situazione ingestibile. Se ci sono 1500 palazzi abbandonati non penso sia un caso. Io ho creduto profondamente in questa città, me ne sono innamorato in modo folle, ma - chiosa con rammarico - è stato l'errore più grande della mia vita". 

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