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Le aziende confiscate alla mafia rinascono e danno lavoro, Postiglione: "Il San Paolo Palace è risorto" | VIDEO

Ben 163 beni sottratti a Cosa nostra sono stati assegnati al sindaco Orlando e al prefetto De Miro. Di questi 40 serviranno per sanare l'emergenza abitativa. Quattrocento, in totale, le aree assegnate agli altri sindaci e prefetti siciliani. La cerimonia di consegna si è tenuta questa mattina a margine del convegno "Dalla confisca dei beni all’accoglienza turistica. Viaggio dell’Anbsc nel mondo delle aziende"

Un'occasione, tra l'altro, per illustrare il modello virtuoso e di buona pratica che ha caratterizzato alcune società siciliane del settore turistico-alberghiero sottratte alla criminalità organizzata di stampo mafioso. 

Tra i 4 casi presi in esame, l'Hotel San Paolo Palace, in cui si è tenuto il congresso. A parlarne, tra gli altri, il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata: "Ho puntato sulle strutture ricettive perché le prenotazioni si fanno via Internet e non esiste un tipo di controllo di tipo mafioso. Il San Paolo è risorto. Lo stiamo ammodernando. I lavoratori sono contenti. La struttura perdeva un milione e e mezzo all'anno, ora invece guadagna. Se la mafia non può fare pressioni sulla clientela, la Sicilia funziona benissimo". 

Soddisfatto il sindaco Leoluca Orlando: "Altra conferma della volontà di dare un significato sociale affrontando l'emergenza abitativa con i beni confiscati alla mafia. E questo in un giorno in cui ho inaugurato un monumento a Pio La Torre e Rosario Di Salvo"

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