Il presidente del Senato come teste in quell'aula dove fu, 30 anni prima, giudice a latere nel "Maxiprocesso" a Cosa nostra per parlare delle richieste fatte allora dall'ex ministro Nicola Mancino sulle indagini della trattativa
Il collaboratore di giustizia ha rivelato alcuni retroscena in videoconferenza, al processo per la trattativa tra Stato e mafia, durante l'udienza celebrata nell'aula bunker del carcere Ucciardone: "Riina partecipò a riunioni con ministri"
A raccontarlo in videoconferenza è stato il pentito Filippo Malvagna sentito come teste al processo per la trattativa tra Stato e mafia, in corso a Palermo: "Provenzano era in contatto coi carabinieri perché voleva collaborare"
La seconda carica dello Stato è stata chiamata a deporre come testimone dell'accusa al processo sulla "trattativa": "Non posso che essere disponibile". Nella stessa giornata sarà ascoltato il segretario generale del Quirinale, Donato Marra
Verranno ascoltate le telefonate fra l'ex presidente del Senato e Loris D'Ambrosio, il consigliere giuridico del Quirinale morto nel luglio 2012, quelle in cui Mancino si diceva preoccupato per le indagini condotte dalla Procura di Palermo
Il bomb jammer, che dovrebbe essere destinato alla protezione del pm minacciato da Riina, è un'apparecchiatura che inibisce l'utilizzo di telecomandi che possano far esplodere bombe a distanza. Appuntamento davanti alla Prefettura
L'obiettivo è manifestare solidarietà a Di Matteo e al pool di magistrati impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia e da mesi oggetto di minacce e intimidazioni. Consegnate al prefetto le firme di una petizione
A rivelare il progetto ai pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia, è stato il pentito Rosario Naimo, che per tanti anni ha vissuto negli Usa. L'obiettivo era quello di isolare ulteriormente Giovanni Falcone, che era diventato stretto collaboratore di Giuliani
Davanti alla Corte d'Assise hanno sfilato il direttore del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro e la giornalista Sandra Amurri. Nella sua deposizione, il direttore del Fatto Quotidiano ha raccontato dell'incontro avuto l'8 luglio del 1992 con l'ex ministro Calogero Mannino
A renderlo noto è lo stesso leader del movimento delle Agende Rosse durante l’udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia. “Hanno rovistato tra i documenti lasciando oggetti di valore, non è opera di balordi”
Riprende con il fallito attentato ai carabinieri a Roma l'esame del pentito che sta deponendo nell'aula bunker di Milano al processo sulla trattativa Stato-mafia. "Sinistra, Governo e servizi segreti sapevano tutto"
Il pm avrebbe dovuto partecipare all'udienza sulla trattativa Stato-mafia, ma la Procura non ha ritenuto che ci fossero le condizioni di sicurezza per una trasferta. Il boss in carcere è stato intercettato mentre parlava di nuovi attentati
Il presidente della Repubblica scrive ancora alla Corte d'Assise di Palermo. Nella precedente lettera si dichiarava disponibile a deporre come testimone. Era stato citato per riferire di una missiva ricevuta dal suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio
Parla l'ex braccio destro di Provenzano: "Organizzammo una resa dei conti per uccidere i magistrati e i politici inaffidabili". Intanto, nella questione trattativa, irrompe la lettera di Napolitano alla Corte: "Posso testimoniare, ma bisogna valutare se è utile"
Dal carcere milanese di Opera il capo dei capi si sarebbe lasciato andare a uno sfogo con un detenuto, poco dopo aver seguito in video l'ultima udienza del processo sulla trattativa. Le sue minacce sono state ascoltate da un agente della penitenziaria
Processo per la trattativa, la deposizione del pentito di mafia Francesco Onorato, 53 anni, entrato nei ranghi di Cose Nostra nel 1980: "Riina ce l'ha con lo Stato e ha ragione. I politici gli hanno fatto fare le cose e poi sono andati a nascondersi"
L'ex magistrato avrebbe assunto la difesa dell'associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, giovedì scorso, nel processo sulla trattativa Stato-mafia, senza avere prestato giuramento. La replica: "Non ho ancora preso la parola"
Gli imputati sono capimafia, ex ufficiali dei carabinieri, Massimo Ciancimino, l'ex ministro Nicola Mancino e il pentito Giovanni Brusca. L’ex magistrato è il legale dell'associazione Familiari delle vittime della strage dei Georgofili
Durante uno spostamento in carcere, il Capo dei capi ha fatto delle confidenze ad un agente di polizia penitenziaria. “Trattativa? Sono stati loro a venire da me. Dietro la mia cattura ci sono Provenzano e Ciancimino. Andreotti galantuomo”
E' accaduto giovedì mentre il magistrato era impegnato in un'udienza del delicatissimo procedimento: sembra però che non manchi nulla. Intensificate le misure di sicurezza. Elevate al massimo livello quelle per il giudice Di Matteo
Il boss era collegato in teleconferenza dal carcere di Opera a Milano. Intanto la Procura si oppone alla costituzione di parte civile del fratello di Borsellino e dice sì alle Agende rosse e ai familiari dell'eurodeputato dc Salvo Lima. Assenti in aula Mancino e Ciancimino
"Qui non si tratta di processare lo Stato o rifare la storia. Si tratta di fare un processo penale nel quale si accertano fatti e responsabilità", queste le parole di Messineo
Stessa richiesta è stata fatta dal comitato Addiopizzo, l'associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, l'associazione Carlo Catena, l'associazione antiracket Libere Terre, l'associazione nazionale Testimoni di Giustizia, Libera, l'associazione antimafia Riferimenti
Sei anni invece la richiesta per il colonnello Obinu e l'interdizione a vita dai pubblici uffici per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995. "Abbiamo dimostrato che questo è un processo fondato su accuse precise"
Lo ha deciso il gup di Palermo Pier Giorgio Morosini. Sotto accusa ex ufficiali del Ros, capimafia, Massimo Ciancimino, l'ex senatore Marcello Dell'Utri e l'ex ministro dell'interno Nicola Mancino che ha scelto il rito abbreviato