Dopo gli arresti per la rissa del 10 dicembre, restano ancora tante persone da identificare, compresa una definita come "moribonda" e soccorsa da un gruppo che l'avrebbe portata in piazza Nascè. Importante il contributo fornito dai titolari di due locali per ricostruire i fatti. Uno degli indagati era stato bloccato 3 giorni dopo per aver spintonato i carabinieri
Il primo va in carcere e il secondo ai domiciliari, mentre per un terzo indagato è stato disposto l'obbligo di dimora. Sono accusati a vario titolo di rissa aggravata, porto e utilizzo di arma, che non però sarebbe stata ancora trovata dagli investigatori. Ancora da chiarire il movente di quanto successo quella notte tra i locali
E' successo intorno alle 5 e sul posto sono intervenuti i carabinieri, che stanno indagando. Dai primi accertamenti emerge che l'appartamento è abitato da un uomo con precedenti penali. Ad ottobre un episodio simile era avvenuto nella stessa strada: in quel caso ad essere preso di mira fu un condannato per un tentativo di omicidio
Si tratta di Mirko Lo Iacono: secondo gli investigatori avrebbe avuto un ruolo nel conflitto a fuoco per il controllo del territorio. A lui gli agenti sono arrivati dall'analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. I fatti fanno riferimento al duplice tentato omicidio di Giuseppe e Antonino Colombo, avvenuto tra via Patti e via de Gobbis
Il maresciallo, da allora tetraplegico, risponde all'uomo in carcere per tentato omicidio che dice di convivere con un rimorso: "Una persona che non è lucida non porta con sé una pistola comprata al mercato nero, con la matricola abrasa e con quaranta colpi nel marsupio"
I giudici amministrativi hanno rigettato il ricorso contro il provvedimento della questura che aveva sospeso per un mese l'attività del locale di Carini in seguito al grave episodio di violenza avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 dicembre
E' successo a Carini. Secondo quanto ricostruito dai titolari, due gruppi organizzati di persone non clienti del locale avrebbero aperto il fuoco per ragioni che ora sono al vaglio degli inquirenti. Vincenzo Grasso: "Denunciamo da mesi un problema di ordine pubblico"
Al centro del processo, che si è svolto con il rito abbreviato, l'agguato avvenuto davanti ad un distributore di benzina di Cinisi ad ottobre dell'anno scorso. Le vittime non si sono costituite parte civile
Le motivazioni della sentenza con la quale a marzo un ispettore e un'assistente capo sono stati scagionati dall'accusa di essersi inventati nel 2015 un conflitto a fuoco in via Rocky Marciano per ottenere un premio. Un episodio per cui furono anche arrestati: "La loro versione è coerente, le ipotesi alternative sono indimostrate"
La vicenda del duplice tentato omicidio di Giuseppe e Antonino Colombo, avvenuto tra via Patti e via de Gobbis il 23 marzo 2021. Pena più alta per Letterio Maranzano (12 anni, 5 mesi e 10 giorni)
Momenti di follia in via Antonio De Curtis dove la polizia, dopo le telefonate arrivate al 112, è intervenuta con diverse pattuglie. L'uomo, un 52enne, ha riportato delle ferite a una gamba mentre il nipote, una volta ricostruito l'accaduto, è stato denunciato per lesioni
Tutti da chiarire i contorni dell'episodio che è avvenuto nella zona di via Monfenera ieri pomeriggio intorno alle 18 e a una settimana esatta dall'omicidio alla Zisa. I colpi di pistola al culmine forse di una rissa. Una pallottola per errore è finita nel parabrezza della macchina dov'era la signora. Nessun ferito. Indaga la polizia
L'aggressione risale al 16 marzo 2015 e fu fermato un romeno, accusato di aver aperto il fuoco contro gli agenti. L'anno dopo, però, l'uomo fu scagionato e vennero arrestati l'ispettore e l'assistente capo vittime dell'agguato: per il pm si sarebbero inventati tutto, compresa una ferita, per ottenere un premio. Una tesi alla quale il giudice non ha creduto
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la rissa tra famiglie sfociata nel sangue, sarebbe scoppiata dopo che un 52enne, fermato ieri dai carabinieri per detenzione illegale di arma clandestina e munizionamento, avrebbe sorpreso la nipote in compagnia del ragazzino
Rissa tra famiglie e due feriti a colpi di pistola. Indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri. Sequestrata l'arma da fuoco, fermato un 52enne
Diventa definitiva la sentenza per Giusto Gueccia che a novembre del 2015 assaltò un furgone portavalori in via Leonardo da Vinci. Dovrà risarcire con 20 mila euro il vigilante ferito. Gli altri componenti del commando e il bottino non sono mai stati trovati
A parlare è uno dei ragazzi che si trovava a bordo dell'auto insieme alla vittima davanti a un distributore di benzina: "Lo abbiamo fatto rientrare in macchina e portato al pronto soccorso di Partinico, avevamo paura di essere inseguiti. Lui sanguinava, ma era preoccupato per il fratello..."
Un diciannovenne è stato bloccato dai carabinieri: sarebbe stato lui ad aprire il fuoco in corso Umberto contro E. B. e R. B., quest'ultimo ancora in prognosi riservata. Una rappresaglia dopo lo scontro avvenuto poco prima nell'altro comune per motivi sentimentali, che potrebbero però coprire altro. Gli inquirenti a caccia dei complici
I due giovani, di 23 e 21 anni, sono rimasti feriti e si trovano in ospedale a Partinico. Il più grande è stato operato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri allertati dai sanitari del 118. Indagini in corso per ricostruire l'accaduto. Le vittime, prima dell'agguato, sarebbero state coinvolte in una lite a Terrasini
Le volanti della polizia e tre ambulanze sono intervenute in via dell'Airone. Ancora da chiarire i contorni della vicenda, probabilmente legata a motivi passionali. Al vaglio la posizione dell'uomo che avrebbe premuto il grilletto, ora in ospedale e piantonato dalla polizia
Scarcerato Attanasio Fava, accusato del duplice tentato omicidio di Giuseppe e Antonino Colombo, avvenuto tra via Patti e via de Gobbis il 23 marzo. A scagionarlo i tabulati telefonici e le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza nella sua macelleria
Il provvedimento è stato eseguito per ragioni di ordine e sicurezza. Secondo quanto ricostruito dalla polizia nell'attività commerciale di via Mormino, a pochi passi dal luogo teatro dell'agguato a Giuseppe e Antonino Colombo, si sono incontrati diversi pregiudicati coinvolti nella faida risolta a colpi di pistola