In Italia è arrivato a marzo dello scorso anno dopo essere fuggito dal suo Paese dove ha sepolto sua moglie e lasciato la madre e il figlio. Aspettando che la burocrazia facesse il suo corso, la psiche del paziente, 23enne, non ha retto. La storia di Aaden (nome di fantasia) unica ma allo stesso tempo comune a tanti altri
Il locale ha nel suo staff diversi rifugiati. Per questo è stato oggetto di recensioni negative sul web: "La pizza è buona ma il servizio, svolto da uomini di colore, non mi piace". Il titolare Mauro Pomo: "Si tratta di ragazzi da ammirare: lasciano il loro paese in guerra per provare a crearsi una nuova vita"