Elezione del presidente della Repubblica, i palermitani Mattarella e Di Matteo i più votati al quarto scrutinio
Ennesima fumata nera. Il capo dello Stato in carica ha ottenuto 166 preferenze, mentre il magistrato è arrivato a 56
Ennesima fumata nera. Il capo dello Stato in carica ha ottenuto 166 preferenze, mentre il magistrato è arrivato a 56
Il pm palermitano è stato ospite ieri sera in tv a 'Non è l'Arena' su La7: "Nell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia siamo stati definiti ricattatori, assassini ed eversori e in quel momento Anm e Csm hanno preferito schierarsi dalla parte del potere politico"
Parla così, in un'intervista al Corriere della Sera, Massimo Giletti: "Dobbiamo andare avanti, la speranza è nella foto che ho nel mio studio: gli occhi di Falcone e Borsellino, quel sorriso deve guidarci"
La dura accusa del direttore responsabile del quotidiano Il Giornale a Non è l'arena: "Il magistrato usa un linguaggio di uno che ha frequentato troppo a lungo la mafia. Il suo scontro con Bonafede sembra un duello tra mitomani". Nel mirino anche Leoluca Orlando
Cafiero de Raho contesta al pm palermitano di avere interrotto il "rapporto di fiducia all'interno del gruppo e con le direzioni distrettuali antimafia" parlando in tv di argomenti su cui si sta discutendo in riunioni riservate. Lui ribatte: "Ho detto cose note, provvedimento immotivato"
Il magistrato palermitano avrebbe anticipato i filoni di un’indagine nel corso della puntata di Atlantide, trasmessa su La7 negli scorsi giorni. La decisione è stata presa dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho
Lo ha deciso il tribunale di Monza per un articolo del 2014 pubblicato su "Il Giornale". Condannato anche il direttore Alessandro Sallusti. Entrambi hanno avuto la sospensione della pena, ma dovranno risarcire il magistrato palermitano
Occuperà uno dei cinque posti da sostituto messi a concorso alla Superprocura romana guidata da Franco Roberti. L'addio al capoluogo siciliano sarà effettivo tra due mesi, ma rimarrà il pm del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia
La terza commissione del Consiglio superiore della magistratura ha proposto al plenum di assegnare al pm, più volte minacciato dalla mafia, uno dei posti di sostituto alla Dna. Nei mesi scorsi aveva rifiutato di andare a Roma per "ragioni di sicurezza"
Il caso del pm palermitano "irrompe" in Parlamento a Strasburgo: "Lasciato solo come Falcone, sarebbe ora che a livello europeo qualcuno si interessasse di più della mafia"
Il magistrato, pm del processo per la cosiddetta "trattativa" Stato-mafia, è da anni nel mirino di Cosa nostra. Il Consiglio superiore della magistratura gli aveva proposto di lasciare Palermo per essere trasferito a Roma