L'ordinanza di custodia cautelare era pronta dalla fine di dicembre. Gli inquirenti hanno però deciso di aspettare il ritorno a Palermo, avvenuto sabato sera, per eseguirla. Il mafioso avrebbe avuto pronto anche il biglietto per tornare in Nord Africa. Durante l'interrogatorio ha deciso di non rispondere al gip, mentre il figlio ha respinto le accuse
"I mafiosi - spiega Don Ciotti - sono disposti anche ad accettare il carcere ma non che gli vengano tolti i poteri ovvero i soldi, le terre. Per loro bonificare quei territori è uno schiaffo"
Graziella Accetta, mamma del bambino ucciso nell'ottobre 1986, attacca il giornalista dopo la prima puntata del nuovo programma 'Insider, faccia a faccia con il crimine': "La gente non lo segue perché non ha fiducia in lui, non gli crede"
Nell'inchiesta che ha portato all'arresto del mafioso, i carabinieri hanno ricostruito anche un pestaggio avvenuto nel 2016. Una nipote di "Gino u mitra" avrebbe tradito il marito che era in carcere e sarebbe stata malmenata dal fratello. Questi era poi finito in ospedale perché i boss di Brancaccio si sarebbero vendicati di voci messe in giro contro di loro
Gli affari dell'ex reggente di Brancaccio. La moglie di un prof universitario si sarebbe rivolta a lui per risolvere un contenzioso milionario con una banca e il mafioso sarebbe stato disposto pure a pestare l'ex onorevole Mario Baccini. Con la complicità di uno steward di Alitalia avrebbe poi cercato di gestire lo smercio di stupefacenti dal Sud America
Le intercettazioni che hanno portato all'arresto del "dottore" di Cosa nostra. Avrebbe anche cercato di comprare la laurea in Albania a Mario Carlo, bloccato con lui. Si lamentava degli altri affiliati: "Non hanno personalità, possono fare solo lavoretti" e raccomandava : "Incontra meno persone possibili, se ti fermano devi dire che sei uno studente e basta"
I carabinieri del Ros hanno arrestato il medico insieme al figlio Mario Carlo. Ai due viene contestata l'appartenenza clan di Palermo-Roccella (inserita nel mandamento di Brancaccio-Ciaculli) e l'intervento sulle più significative dinamiche del mandamento di Villabate- Bagheria
L'ex primario del Civico era stato già coinvolto in passato nell'inchiesta sulle talpe alla Dda in cui fu indagato Totò Cuffaro. Gli affari per far arrivare il carico di droga dal Sud America
La Cassazione ha accolto il ricorso di Vittorio Tutino e disposto un nuovo giudizio sulla proroga dello speciale regime carcerario. Nella sentenza si parla di "apparenza motivazionale" del provvedimento, in quanto vi si sostiene che il mafioso di Brancaccio sia stato condannato anche per l'eccidio di Capaci, dal quale è stato però assolto
Il mafioso di Tommaso Natale aveva fatto ricorso contro le condizioni "inumane e degradanti" durante la reclusione a Pagliarelli, Spoleto e Rebibbia. I giudici gli hanno dato ragione, concedendogli uno sconto di pena di 160 giorni e 64 euro. La Cassazione ha confermato la decisione, ma ha disposto un nuovo giudizio solo per i 12 giorni trascorsi a Roma
La Cassazione rigetta il ricorso di Andrea Adamo, mentre Salvatore e Sandro Lo Piccolo non hanno impugnato la sentenza: sconteranno 30 anni ciascuno. Il mafioso di Tommaso Natale venne ucciso a settembre 2006, dopo che il mese prima per un terribile scambio di persona fu eliminato al suo posto un pensionato innocente, Giuseppe D'Angelo
Il processo è nato dal blitz "Maredolce" del luglio 2017. A capo del clan, secondo la Procura, Pietro Tagliavia, figlio dell'ergastolano Francesco, condannato per le stragi di via D'Amelio e di Firenze. I giudici per lui hanno confermato 14 anni di carcere. Tra gli imputati anche Giuseppe Lo Porto, fratello del operatore umanitario ucciso nel 2015
Le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha condannato a 6 mesi Leoluca Grizzaffi, 43 anni, parente del boss, che aveva ordinato ai confratelli di fermarsi due volte davanti all'abitazione di Corleone, a maggio del 2016. "Fu un ossequio al mafioso, strumentalizzata la funzione e leso il sentimento della collettività dei fedeli"
I controlli della guardia di finanza sui redditi di un mafioso condannato anche per rapina e sequestro di persona. In base alle norme, avrebbe dovuto segnalare ogni movimento finanziario superiore ai 10 mila euro
La sentenza riguarda il processo in abbreviato, nato dall'operazione "Delirio" del 2018, contro i clan di Porta Nuova e Resuttana. I giudici hanno anche concesso degli sconti di pena a 7 imputati
Il bomber salentino sta scontando una condanna definitiva a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. E' recluso dal 24 novembre, quando si era costituito nel carcere di Rovigo. Il suo avvocato: "Non gode di alcun privilegio, sa che molti fuori lo sostengono e questo non può che fargli piacere"
In una lunga lettera, il fratello del giudice ucciso dalla mafia attacca il leader di Forza Italia: "Fino a ieri era impensabile. Ma forse mi sbaglio. Ci meritiamo una persona condannata in via definitiva per frode fiscale, adusa alla corruzione e indagata per accuse gravissime come quella di strage in concorso con Cosa nostra"
Il brano, scritto dalla cantautrice palermitana Claudia Sala, è stato presentato nel corso della cerimonia commemorativa che si è svolta nell'atrio della caserma Boris Giuliano. Il ricordo del sindaco Orlando: "Ha dato il suo contributo per liberare Palermo e la Sicilia dalla mafia"
La Cassazione ha dato ragione a Sandro, figlio del "barone di San Lorenzo", al quale il carcere di L'Aquila aveva vietato il passaggio di oggetti con la bambina di 12 anni ritenendolo pericoloso
Era la mattina dell'11 gennaio 1979, 43 anni fa esatti: la mafia eliminava il sottufficiale della polizia sotto casa, in piazzale Tenente Anelli. Oggi Orlando lo ha ricordato: "Era un eroe solitario. Su questo delitto sono ancora troppi i buchi neri, continuiamo a chiedere verità e giustizia"
Il figlio del collaboratore di giustizia Santino venne assassinato l'11 gennaio 1996. Nel giorno del ventiseiesimo anniversario dell'omicidio, una serie di iniziative in memoria del ragazzo
La Cassazione ha respinto il ricorso del collaboratore di giustizia che nel 2019 si era autoaccusato dell'eliminazione di Giuseppe Lo Baido e di Giuseppe Cusumano, risalenti al 2007 e al 2011. Dovrà scontare 10 anni di carcere, inflitti con il rito abbreviato
Su La7 la lunga chiacchierata captata dalle telecamere tra il boss e un detenuto in carcere. Il capomafia rivendica le morti nelle stragi: "Sono scoparsi tutti, pezzi pezzi li hanno recuperati. Minchia potenza, bomba. Quando i ragazzi studieranno a scuola questa cosa diranno: 'ma chi era sto ingegnere potentoso?'