Il provvedimento riguarda Giuseppe Ciuro. Avrà l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I legali: "Una vicenda che non ha nulla di penalmente rilevante"
Misura cautelare anche per un ex finanziere (già condannato per legami con la mafia) e un dipendente pubblico. Le indagini dei carabinieri di Partinico, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, sono scattate dopo alcune anomalie riscontrate in una pratica amministrativa
La decisione del tribunale del Riesame per Marcello Asciutto, funzionario del Dipartimento all'Energia, finito sotto inchiesta perché avrebbe favorito un imprenditore agrigentino
Il governatore sollecita l'avvio di programmi "coerenti con le linee di indirizzo dettate nel Piano per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza". Priorità dovrà essere data a chi è responsabile dei procedimenti nelle aree a più elevato rischio
Il tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di Christian Catalano, arrestato il 21 ottobre scorso. I giudici hanno dichiarato la loro incompetenza territoriale e non hanno comunque ravvisato l'esigenza di misure cautelari per l'indagato
Le intercettazioni che hanno portato all'obbligo di dimora a Monreale per Marcello Asciutto, che era già finito ai domiciliari nel 2020 nella vicenda Arata-Nicastri sulle tangenti legate alle energie rinnovabili ed era poi tornato libero e anche in servizio. "Prima dell'intelligenza serve la moneta..."
Operazione della guardia di finanza. Secondo l'accusa un dipendente dell'assessorato all'Energia avrebbe favorito un impresario e lui in cambio avrebbe investito un milione di euro in due società di trading finanziario, con sede a Milano, amministrate dal figlio
Luigi De Luca e Sebastiano Grillo, arrestati il 4 novembre per un presunto giro di tangenti per velocizzare le pratiche, hanno deciso di non fornire una loro versione dei fatti al giudice
La Corte d'Appello ha ritenuto corretta la decisione del gup di Termini Imerese che aveva deciso il non luogo a procedere per diversi imputati, tra cui Giovanni Di Giacinto e l'assessore alla Pubblica istruzione Maria Marilena Tomasello, che furono arrestati per corruzione a dicembre 2019. "Non potevano essere intercettati"
Dagli atti dell'inchiesta sul presunto giro di mazzette per appalti milionari emergono alcune conversazioni registrate da Fabio Damiani con l'ex deputato nazionale, che avrebbe cercato di favorire una ditta: "Mi ha aggredito, era imperioso e ho avuto paura..."
Dagli accertamenti sulle chat di Luigi De Luca, finito ai domiciliari perché in cambio di soldi avrebbe velocizzato le pratiche, contatti non solo con Sebastiano Grillo, ma pure con altri titolari di ditte, alcuni dei quali già arrestati per corruzione. "Sei un campione vengo ad abbracciarti... Gioia mia, senza coccole, se non ci penso io a te..."
La decisione del gip per Loreto Li Pomi, dopo due settimane di reclusione. Il carabiniere andrà in pensione a gennaio e questo affievolirebbe le esigenze cautelari. Ora è sottoposto soltanto all'obbligo di dimora
Entrambi sono accusati di corruzione. Il pubblico ufficiale avrebbe intascato le tangenti per velocizzare i controlli e sollecitare i colleghi in maniera tale da liquidare fatture per 130 mila euro. Al centro dell'inchiesta i lavori svolti da due società del Messinese, delle quali l'imprenditore era referente
Il processo nasce da un'inchiesta del 2017 in cui era emerso un presunto giro di mazzette per ottenere patenti nautiche e abilitazioni per imbarcarsi sui mercantili alla scuola De Santis di via Crispi: sarebbe bastato pagare circa mille euro per conoscere in anticipo le risposte ai test. Arrivano anche 13 assoluzioni e 12 proscioglimenti
Dopo gli interrogatori, il gip ha confermato il carcere per il consulente della Centrale unica di committenza, Giovanni Luca Vancheri, e gli arresti domiciliari per il maresciallo del Nas, Loreto Li Pomi. Entrambi si erano difesi respingendo le accuse
Gli interrogatori dopo gli arresti della settimana scorsa nell'ambito dell'inchiesta "Sorella Sanità 2". Soltanto un imprenditore ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, tutti gli altri si sono difesi ed hanno fornito una loro versione dei fatti
La sentenza è stata emessa al termine del processo che si è svolto con il rito abbreviato. Dovrà scontare 4 anni e 10 mesi. Assolti altri 5 imputati, tra cui due impresari di pompe funebri. Disposto un unico rinvio a giudizio per un impiegato del camposanto, mentre altri 4 sono stati prosciolti
A rivelare un presunto intervento dell'allora parlamentare nazionale è stato Fabio Damiani, ex direttore dell'Asp di Trapani. Nei suoi telefoni sarebbero state ritrovate due conversazioni registrate in cui il politico avrebbe chiesto un'attenzione per la "Medicair" in relazione alla gara da oltre 66 milioni per l'ossigenoterapia
La presunta fuga di notizie è stata approfondita nell'inchiesta "Sorella Sanità 2". Il giorno precedente al primo blitz, avvenuto il 21 maggio 2020, Fabio Damiani avrebbe avuto a disposizione anche la bozza del comunicato stampa che sarebbe stato diffuso l'indomani. Al setaccio i tabulati telefonici
Il retroscena dell'inchiesta "Sorella Sanità 2" che venerdì ha portato a 5 arresti. Dai documenti sequestrati spunta un fisso mensile da 12.500 euro riservato all'ex dirigente dell'Asp Fabio Damiani. Un'azienda per vincere una gara da oltre 66 milioni gli avrebbe anche pagato un extra da 9.500 euro: 2 giorni in un hotel di lusso sul Lago di Como
Il retroscena dell'inchiesta che stamattina ha portato a 5 arresti, tra cui anche quello di un militare del Nas. Con minacce più o meno velate, avrebbe cercato di favorire un imprenditore nell'aggiudicazione del bando per la manutenzione delle apparecchiature all'Asp di Palermo. "Mi consegnò la torta in pieno centro, provai disgusto..."
Il presidente della Regione sceglie la linea del rigore: "Sui futuri direttori generali faremo selezione preventiva sotto il profilo della moralità, dell'affidabilità e della qualità professionale". Barbagallo (Pd): "Le uniche feroci discussioni sulla Giunta riguardano chi dovrà occupare il posto di assessore alla Salute..."
Sono in tutto venti le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta "Sorella sanità 2" condotta dalla guardia di finanza. Per cinque di loro è stata disposta la detenzione in carcere o agli arresti domiciliari. Obbligo di dimora per altri cinque
Si tratta del secondo capitolo dell’inchiesta "Sorella sanità" della guardia di finanza: una persona è finita in carcere, quattro ai domiciliari e altre cinque invece sono indagate. Coinvolti funzionari, imprenditori e professionisti. In un episodio pagata una mazzetta da 700 mila euro per una gara da oltre 12 milioni