Nei guai un uomo di 44 anni che durante il controllo ha spinto i carabinieri cercando di fuggire: adesso dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale
Dalle intercettazioni che hanno portato a 9 arresti emerge che lo scontro tra la famiglia Mira e il clan guidato da Giancarlo Romano aveva già determinato diverse discussioni e minacce: "I pannelli li devi levare, si devono tenere solo i nostri: adesso le cose sono cambiate". E poi ci sarebbe stato anche un debito di 20 mila euro
I mezzi sono stati individuati in un parcheggio lungo la statale 121. In manette sono finiti due uomini, uno di 32 anni e l'altro di 22. Il primo era alla guida della macchina e quando ha visto i militari ha tentato inutilmente la fuga
Dalle intercettazioni che hanno portato a 9 arresti emerge come i boss decidessero non solo chi potesse gestire le attività commerciali, ma anche dove e persino stabilendo cosa si potesse vendere. La contesa tra due ambulanti e l'intervento del clan: "Ti puoi guadagnare il pane con la carne, frutta non ne devi vendere"
Sono stati circa 500 i poliziotti, fra cui anche gli agenti della squadra mobile di Palermo, impegnati per eseguire i provvedimenti chiesti dalla Dda nissena
Nel mirino era finita la filiale della Bcc di via Martiri della Libertà a Melzo. Il piano mandato in fumo da una donna e da un confidente che aveva avvertito giorni prima la polizia del piano. In manette sono finiti anche l'autista e il basista - VIDEO ALL'INTERNO
Entrambi hanno risposto alle domande del gip fornendo una loro versione dei fatti e raccontando di altri precedenti burrascosi tra loro e la vittima. Che intanto è stata dimessa da Villa Sofia con un danno oculare e una prognosi di 30 giorni
Dalle intercettazioni che hanno portato a 9 arresti emerge che i boss, a Natale e a Pasqua, avrebbero fatto un omaggio ai "soldati" che lavorano per la cosca. Le torte sarebbero state consegnate da due pasticcerie di via Sacco e Vanzetti e via Armando Diaz in cambio di un bigliettino: "Dalli a loro che picciuli non ne hanno visti..."
Dopo l'arresto di lunedì, "Vassoio", com'è soprannominato, non ha risposto al gip sia per la detenzione abusiva di un revolver trovato nel suo covo che per le accuse di mafia ed estorsione legate all'inchiesta "Vento". Tra le sue carte importanti spunti investigativi. Non si sarebbe mai allontanato da Palermo. La sua prima richiesta? Un barbiere
Su disposizione del gip sette uomini e una donna, indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, sono finiti in carcere dopo il blitz della squadra mobile nissena. Le dosi venivano consegnate a domicilio, anche ai minorenni. Nel caso della coca bastava inviare un messaggio con scritto "cruda" (da sniffare) o "cotta" (ovvero trasformata in crack)
La vittima è un 46enne che è ora ricoverato a Villa Sofia. Si trovava in compagnia della moglie quando sarebbe stato speronato con un'auto, picchiato e infine raggiunto al viso da un liquido irritante che gli ha provocato delle lesioni oculari. Il racconto di un avvocato: "Sono entrati nella mia macchina e li ho portati in ospedale". Indaga la polizia
L’episodio risale all’11 febbraio scorso. La vittima era stata minacciata con un coltello e un taser. La polizia ha rintracciato i responsabili grazie ad alcune telecamere
Luciano Magrini, alla guida del Comando provinciale dei carabinieri, spiega i retroscena dela cattura del reggente di Porta Nuova, sfuggito a un blitz antimafia e rintracciato in una palazzina nella zona di via Oreto
I carabinieri dopo quasi tre anni hanno individuato la palazzina fatiscente in via Recupero, a due passi da via Oreto, dove si nascondeva il reggente di Porta Nuova. Trovati anche documenti definiti "importanti". Caccia alla rete di complici
Blitz dei carabinieri. Gli inquirenti lo cercavano anche all'estero mentre era nascosto in città. Era riuscito a sfuggire agli arresti dell'operazione "Vento" scattati dopo l'omicidio di Giuseppe Incontrera, alla Zisa
Sono stati portati in carcere dai carabinieri che hanno eseguito un provvedimento firmato dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia
Dopo lunghi anni di indagini i militari hanno ricostruito numerosi episodi contestati ai componenti del "sodalizio criminale che si imponteva sul panorama sociale ed economico". Risale al 2016 l'operazione Black Cat che aveva permesso di ricostruire l'organigramma delle famiglie
Dall'inchiesta con 9 arresti emergono le richieste estorsive a 14 attività tra cui hotel, panifici, bar e una discoteca. Nel mirino anche uno "stigghiolaro": "Ti ho messo 500 carte con la porchetta, è il mio regalo perché sei troppo educato" diceva a chi gli chiedeva il dazio. "Ho fatto il mio dovere", affermava un altro. Solo un imprenditore ha denunciato
Nell'ordinanza che ha portato ai 9 arresti a Brancaccio emerge il ruolo di spicco nel clan dell'uomo assassinato allo Sperone. In una lunga intercettazione spiegava il suo pensiero: "Il livello è misero e siamo in ginocchio, appena arrestano a uno si fa pentito, ma noi abbiamo dei valori e io sono pronto a fare una guerra come Saddam Hussein..."
Operazione della squadra mobile, dello Sco e dei carabinieri contro il clan che si estende anche allo Sperone, a Roccella e in corso dei Mille. Gli indagati sono tutti in carcere. Ricostruito lo scenario in cui sarebbero maturati l'uccisione di Giancarlo Romano e il tentativo di eliminare Alessio Caruso in via XXVII Maggio
L'operazione messa a segno dai carabinieri è scattata sull'asse Palermo-Brescia. L'arrivo con l'auto rubata, l'approccio col vestito elegante, le minacce con un taglierino. I colpi avevano fruttato un bottino da centinaia di migliaia di euro. In manette quattro persone, tutti i nomi
I controlli sono scattati in via Padre Annibale di Francia e in via Bennici. A Santa Flavia invece un commerciante avrebbe collegato fraudolentemente il suo negozio di generi alimentari alla rete elettrica
I carabinieri hanno messo a segno nelle ultime settimane una serie di blitz in vari quartieri della città, dall'Albergheria a Villagrazia, passando per il Villaggio Santa Rosalia. In tutto lo stupefacente sequestrato avrebbe potuto fruttare circa 250 mila euro. Allo Zen trovati 3 chili di hashish in mezzo ai rifiuti