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Lo sfogo di Zamparini: "Baccaglini non ha mantenuto i patti, ora si dimetta"

Il patron friulano in un comunicato spiega le ragioni del mancato closing: "Stanotte non ho dormito. Ho ricevuto un'offerta ridicola. Mi dispiace che quella frangia di tifosi che mi contesta non mi conosca affatto come persona: io voglio bene anche a loro"

"Questa notte non sono riuscito a dormire. Sento la necessità di dire quello che penso come uomo e come imprenditore”. Comincia così il lungo comunicato di Zamparini diramato quest’oggi che sa tanto di sfogo da parte dell’imprenditore friulano dopo l’esito negativo della trattativa. Dal closing al No closing. L’affare fra l’imprenditore friulano e Paul Baccaglini è ufficialmente saltato. Mesi in cui l’ex Iena ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Mesi in cui il manager americano ha incontrato il sindaco, parlato ai tifosi di rinascita del club, illustrato progetti per la realizzazione del nuovo stadio e del centro sportivo. Nella vita, però, le parole lasciano il tempo che trovano e dopo tutti questi mesi non rimarrà altro che uno scudetto del club rosanero tatuato sul petto di Paul Baccaglini.

“È veramente sconcertante – dice Zamparini attraverso un comunicato stampa apparso sul sito ufficiale del club - come la stampa descriva una persona di 76 anni, che vuole fermamente da tempo, anche se con grande rammarico, lasciare il calcio. Una persona che ha dato non solo il proprio patrimonio, ma soprattutto il proprio cuore per i colori rosanero e che oggi viene dipinta come un bimbo capriccioso. La proposta del legale di Paul Baccaglini e soci (Integritas Capital) in mio possesso, che sono pronto a mostrare, contiene un'offerta ridicola in quanto (malgrado la valutazione economica iniziale si avvicini a quella reale), viene proposto il pagamento di una somma inferiore in 4 anni, senza previsione di investimenti futuri nel Palermo, né garanzie di solvibilità”.

Zamparini non ci sta. E a chi pensa che la trattiva sia saltata soltanto per gli interessi dell’imprenditore friulano, risponde che “nell'accordo siglato fra Paul Baccaglini e soci e Zamparini il 24/2/17 – rivela -  accordo che ha portato alla nomina a presidente di Baccaglini, a pag 1 punto 3 si stabiliva: Paul Baccaglini in qualità di socio fondatore ed esecutivo di Integritas Capital Limites è interessato a finanziare sia l'acquisizione del 100% delle azioni del Palermo Calcio, sia la costruzione dei nuovi impianti sportivi (lo stadio ed il centro sportivo). Ritenevo – continua Zamparini - Paul Baccaglini e Integritas credibili in base alle informazioni prese dai miei legali. E' chiaro che sino ad oggi sono state spese da Baccaglini tante parole e promesse. Nella proposta fatta ieri sera, invece, in totale spregio di quanto sottoscritto il 24/2/2017 e valido sotto il profilo legale, non si parla affatto del finanziamento necessario allo sviluppo del club né a quello relativo agli impianti sportivi. Negli accordi di febbraio si parlava di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi. Malgrado quello che dice la stampa odierna, ieri l'accordo non è stato concluso non per la valutazione del valore del club, ma perché mancano tutti gli altri presupposti di garanzia per i tifosi e la città”.

Zamparini dunque si terrà stretto il Palermo fino a quando qualcuno – che a questo punto non sarà Baccaglini – dimostri di avere tutte le carte in regola per poter garantire un futuro più rosa che nero al club di viale del Fante. Da buon imprenditore, però, Zamparini ha sempre pensato a un piano di riserva per l’imminente stagione ma soprattutto per gli anni futuri. È chiaro, ci vorrà tempo prima che l’ex patron rosanero possa davvero lasciare il club a mani sicure. Intanto, però, Zamparini sembrerebbe aver già trovato chi per questo lungo periodo di transito possa rappresentare al meglio il Palermo. una figura che possa soprattutto calmare l’ira funesta dei tifosi che da tempo non chiedono altro che l’uscita di scena dell’imprenditore friulano.

“Penso con soddisfazione – dice Zamparini - di aver trovato le persone giuste per ripartire, penso che abbandonare la società a se stessa sarebbe un delitto nei confronti della città di cui sono con orgoglio cittadino onorario: se lasciassi nelle mani di gente senza competenza sarebbe la rovina. Mi dispiace che quella frangia di tifosi che mi contesta non mi conosca affatto come persona: io voglio bene anche a loro; anche loro sono tifosi, nonostante io detesti la violenza anche verbale. Sono sempre a loro disposizione quando vogliono per un confronto leale. Mi stanno avvicinando altri interlocutori, ma l'immagine di contestazione non viene capita e li allontana: Palermo non è quella delle parolacce e degli insulti. Palermo è di quella tifoseria di cui andavo orgoglioso, una delle più civili e rispettose d'Italia. Conservo ancora la lettera del Presidente della Sampdoria Garrone che, in occasione di una partita decisiva per la qualificazione in Champions League a Palermo, si complimentò per la gentilezza e cortesia dimostrata nell'accoglienza dei suoi tifosi. Quella è la tifoseria di cui andavo fiero, quella è l'immagine che ho conosciuto della Palermo vera. Scusate il mio sfogo – conclude - ma penso serva chiarezza. Ed io sono un uomo trasparente che, per questo, può ad alcuni dare fastidio. Con affetto. Grazie Palermo di esistere. Grazie per avermi sopportato come Presidente. Vi voglio bene”.

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