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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zahavi: "Non somiglio a Cassano, ma darò il meglio per il Palermo"

Il fantasista israeliano alla prima conferenza stampa italiana: "Tal Banin mi ha parlato benissimo del vostro Paese, ho rifiutato lo Sporting Lisbona per venire qui. Spero di non deludere Zamparini"

Il bacio alla fidanzata in tribuna dopo un gol e le magie in campo con l’Hapoel Tel Aviv. Zamparini non ha avuto dubbi su Zahavi: “E’ il nuovo Cassano”. Ma l’israeliano, 24 anni il 25 luglio, alla sua prima conferenza stampa italiana, ieri nel ritiro di Malles, ha subito dribblato il paragone con Fantantonio. “Non siamo simili come giocatori, forse per alcune caratteristiche”. Probabilmente più che con Cassano il fantasista mediorientale dovrà vedersela col fantasma di Pastore. “Ce la metterò tutta – dice Zahavi – sono contento dei complimenti del presidente, cercherò di soddisfare le sue aspettative”.

Non arriva da illustre sconosciuto, l’israeliano. Su Youtube il suo gol in rovesciata contro il Lione in Champions League è molto cliccato. Soprattutto dai tifosi rosanero. “Spero di farne uno così anche con questa maglia. Non so quante reti potrò segnare - prosegue Zahavi - ma darò il massimo. Voglio giocare per cercare di farne il più possibile e mi interessa anche fare tanti assist”. Viceversa Eran conosce poco l’Italia, ma ha avuto un cicerone speciale, Tal Banin, primo israeliano a sbarcare in Italia, nel Brescia, tra il 1997 e il 2000. “Mi ha raccontato grandi cose dell'Italia, tutte positive”.

Forse anche per questo Zahavi ha scelto Palermo, scartando l’offerta dello Sporting Lisbona. “Mi hanno accolto tutti benissimo – continua -  parlo con tutti, soprattutto con Kurtic, mio compagno di stanza. Ci parliamo in inglese e mi spiega le cose che devo fare quando non capisco”. E le differenze con l’Israele sono nette fuori e dentro il campo. "Questi primi giorni di ritiro – confessa Zahavi - sono stati duri, è diverso rispetto all'Israele, ma mi sto impegnando molto”. Sudore che servirà per ripetere le buone cose fatte vedere a Tel Aviv. E magari anche per segnare e baciare la fidanzata al Barbera. “Ho visto com’è fatto lo stadio – sorride Eran – e so che a Palermo non potrò farlo”.
 

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