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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Antibo, la gazzella triste: "Totò non c'è più, sono malato e non c'è nulla da fare"

L'ex atleta, uno dei più grandi siciliani di tutti i tempi, oggi ha 57 anni. Ha appena perso il record nazionale sui 10 mila metri per "colpa" di Yeman Crippa: "L'epilessia? Devo sempre avere una persona accanto perché se cado a terra rischio di morire"

Bastano due parole soltanto. Dici Totò Antibo e pensi a uno dei più grandi atleti siciliani di tutti i tempi. La "gazzella di Altofonte" oggi ha 57 anni. E' uno dei pochi a potersi vantare di aver vinto 5.000 e 10.000 metri nella stessa edizione dei campionati europei: Spalato 1988. Da pochi giorni il primato nazionale sui 10 mila non è più suo. Yeman Crippa ha battuto il suo record. Antibo si è raccontato in un'intervista all'Agi: "Sono contentissimo per questo, spero che il prossimo anno migliori anche quello sui 5.000. Ma fatemi un favore, basta critiche. E' italiano lui. Ok, è di colore, ma è italianissimo anche se le origini sono etiopi. E se mi volete bene dovete accettare questa cosa, altrimenti mi fate del male".

Totò ha partecipato a tre Olimpiadi, a cominciare dall'incredibile edizione di Los Angeles nel 1984,  dove si classificò quarto nella finale dei 10 mila metri, vinti da Alberto Cova. Là pagò un clamoroso errore: quello cioè di calzare delle scarpe nuove, che lo fecero soffrire durante la gara, privandolo probabilmente di una medaglia. Unico atleta italiano ad avere vinto una gara in Coppa del mondo, Antibo è tuttora primatista italiano dei 5 mila metri. Oltre alla doppietta di Spalato di lui va ricordata la medaglia d'argento a Seul 1988.

Nel 1991 però il dramma. La sua splendida carriera conobbe un brusco stop ai Mondiali di Tokyo. Era il grande favorito, poi arrivò la crisi epilettica. Già l'epilessia. "Non c'è nulla da fare - dice adesso - la porterò con me per tutta la vita con la speranza che un giorno arrivi un farmaco che possa migliorare le mie condizioni, ma devo sempre avere una persona accanto perché se cado a terra rischio di morire. Totò non c'è più, Totò è scomparso, Totò risale a 30 anni, io sono fuori dall'atletica, fuori dalla federazione perché sono malato". 

Parole dense di malinconia. "Arrivavo da Altofonte - continua Antibo - un paesino all'epoca di 5 mila abitanti, il ricordo più bello è aver girato il mondo. Non guardo tanto alla doppietta di Spalato nel '90 (5000-10.000). E' stata bella, ma ho perso anche diverse medaglie come a Tokyo. Nel 1992, imbottito di farmaci per l'epilessia, sono arrivato quarto all'Olimpiade di Barcellona. Anche a Los Angeles nel 1984 persi la medaglia dei 10 mila solo perché avevo corso con un paio di scarpe nuove, tanto da finire in ospedale. Nella mia carriera sono stato tanto sfortunato, ma resto l'unico italiano ad aver vinto in Coppa del mondo".

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