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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'esperto: "Con questi sms il Parma resta in A, ma se vengono fuori altre cose..."

A parlare a PalermoToday è Cesare Di Cintio, avvocato di diritto sportivo: "Per processi di questo tipo ci vogliono dati certi. Ma ad esempio adesso non possiamo sapere se magari sia stato documentato un incontro fra i giocatori del Parma e quelli dello Spezia..."

“Con queste prove difficilmente la Procura potrà confermare l’illecito”. A parlare a PalermoToday è Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo, avvocato della Dcf Sport Legal, studio legale specializzato in consulenza ed assistenza giuridico-sportiva. Calaiò, il Parma e il Palermo, tre destini appesi a un filo in attesa di un solo verdetto: sarà tentato illecito o atto sleale? Se dovesse essere confermato il deferimento della Procura Federale infatti il Parma rischierebbe una penalizzazione da scontare, per il valore afflittivo della pena, nella stagione in corso, ma il tutto potrebbe anche concludersi con una ‘semplice’ violazione dell’articolo 1 ovvero “slealtà sportiva” una punizione molto meno esemplare che non metterebbe a rischio la promozione del Parma.

“Innanzitutto – dice – partiamo dal presupposto che questi sms rappresentano per il Parma una responsabilità oggettiva e non diretta. Il primo dato effettivo dunque è che non essendoci una responsabilità diretta da parte del club, i crociati non potranno sicuramente incorrere nella retrocessione nel campionato appena concluso (dalla B alla Lega Pro) come invece successo con altre società accusate invece di essere direttamente responsabili dell’accaduto (vedi il Catania o la Juventus). Seconda cosa poi, io penso che il tenore del messaggio per configurarsi in una reale ipotesi di tentato illecito dovrà essere supportato da altre circostanze. Se le prove dovessero essere solo queste, e quindi non supportate da altri elementi esterni oggettivi - confessa - credo proprio che non si possa configurare l’ipotesi dell’illecito. In questo caso infatti parleremmo di violazione dell’articolo 1 (slealtà sportiva) e non dell’articolo 7. Le mie però, ci tengo a precisarlo, sono soltanto delle supposizioni non essendo in prima persona informato sui fatti”.

Fra una decina di giorni sia il Parma che Calaiò saranno chiamati ad andare a processo presso il Tribunale Federale (il primo grado della giustizia sportiva). Intanto però resta la decisione presa dalla Procura Federale di deferire sia il club che il suo tesserato per tentato illecito. Questi i messaggi finiti sul tavolo della Giustizia Sportiva: "Ehi pippein - scrive l’attaccante palermitano a De Col prima di Spezia-Parma - non rompete il cazzein venerdì mi raccomando amico mio". Ma non è tutto, perché Calaiò aggiunge: "Dillo anche a claudiein - riferendosi a Claudio Terzi difensore dello Spezia ed ex rosanero - soprattutto per il rapporto che avete con me".

“Questi sms – spiega Di Cintio - potrebbero costare tantissimo al Parma solo se accompagnati da altri elementi, come ad esempio testimonianze o comportamenti provati di reale tentativo di alterazione della gara. Non conoscendo gli atti non saprei davvero cosa pensare. Magari ci sarà qualcosa di più che né io, né i giornalisti conoscono. C’è da dire anche un’altra cosa: non esiste una regola che dica come comportarsi in caso di playoff. Tutto questo non fa altro che complicare le cose. Io credo che più che una penalizzazione nel campionato appena concluso, al Parma possano far scontare qualcosa l’anno prossimo. Ma questa considerazione la faccio solo ed esclusivamente perché ad oggi non esiste alcuna regola che cita i playoff”.

Una partita macchiata - oltre che dagli sms di Calaiò - anche dall’incredibile errore di Gilardino dagli undici metri (tirato in curva). Un fattore però che secondo Di Cintio non potrà essere preso in considerazione dalla Procura. “Per processi di questo tipo ci vogliono dati certi e oggettivi e non fatti interpretabili in vario modo. Ad esempio - continua - noi non possiamo sapere se magari sia stato documentato un incontro fra i giocatori del Parma e quelli dello Spezia. Magari, faccio sempre un esempio, tramite le celle telefoniche dei cellulari la Procura Federale è riuscita a individuare alcuni tesserati dei due club nello stesso posto e quindi ha deciso di deferire per tentato illecito sia il club che il giocatore Ecco, questo sì che potrebbe essere un fattore determinante oltre che oggettivo. Per quanto mi riguarda però con questi messaggi diventa difficile poter parlare di illecito”.      

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