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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Baccaglini, idee e tatuaggi: "Subito stadio e centro sportivo, la B non distruggerà il Palermo"

Zamparini cede il testimone e ruggisce: "Quanti soldi mi ha dato per comprare il club? Sono cazzi miei". Il nuovo presidente punta sui nuovi progetti: "Sono due figate, giovedì incontrerò Orlando. Il mio fondo è credibile, porterò il modello americano"

"Quanti soldi mi hanno dato? Sono cazzi miei. Io il Palermo posso pure averlo regalato, a voi non interessa". Maurizio Zamparini ruggisce così nel cuore della conferenza di presentazione di Paul Baccaglini, proprio mentre l'ex Iena sta parlando nella sala stampa del Barbera, rischiando di incartarsi su timing, closing, special purpose vehicle, partnership e altri aspetti finanziari. Intercalare italo-americano lento, cravatta ben annodata slang statunitense, tatuaggi imprigionati in un vestito blu elegante, anelli e orecchini che brillano, barba appena accennata. Alla moda, come impongono i 33 anni di Baccaglini, che oggi ha toccato con mano la realtà Palermo.

Prima un chiarimento: "Il mio fondo si chiama Integritas-Capital, cercatelo su internet. È ovvio che nel mondo della finanza ci siano molti casi di omonimia. Siamo sempre rimasti dietro le quinte, perché essere anonimi e spesso un valore aggiunto. Molti clienti hanno bisogno di riservatezza". Poi il Grande Sogno, perché al centro del progetto del nuovo fondo lo stadio (si parla di un nuovo impianto al posto del Velodromo) e il centro sportivo a Carini: "Sono due figate, vale la pena farli. Vedo lo stadio della Juventus e penso: perché non farlo qui a Palermo? In questa città l'energia non si disperde mai. Questa cosa mi ha sorpreso tantissimo. Giovedì incontrerò Orlando, vogliamo iniziare subito". Obiettivo: applicare un modello vincente, sulla scia della cultura americana, su una struttura che ha grandi potenzialità.

La scadenza per l’acquisto del 100 per cento del Palermo è fissata per metà aprile. "Ma oggi è il day one - esordisce Baccaglini -. Il closing? Non confondiamo il nostro caso con quello del Milan. Ci sono tempi tecnici e burocratici da rispettare, ci lavoriamo da mesi. Non è vero che abbiamo chiuso in due giorni. Ve lo posso assicurare: non ci saranno cambi di allenatore, la squadra è questa fino a maggio. Il calendario non è proibitivo, dobbiamo avere una mentalità vincente ma eventualmente la Serie B non distruggerà il nostro Palermo. Speriamo anche di contagiare la giunta comunale e il sindaco per dare una scossa per la questione infrastrutture. Da soli non si vince mai, crediamoci. Il destino è nelle nostre mani: volere è potere".

Palermo, Baccaglini si presenta - le foto

A fare gli onori di casa, ovviamente, Zamparini. "Paul è un grande appassionato di sport, ha un futuro davanti. Io no. Sono arrivato a Palermo quando avevo 60 anni. Ora ne ho 76 e sono stanco. Non mi sono tolto un peso, ma un amore. Sono felice di mettere i miei 30 di esperienza. Farò un lavoro di consulenza. Quando sono arrivato qua non c'erano i soldi per pagare la carta igienica. Me ne vado ma non ho rancore, non è bello essere insultati". La certezza è che Baccaglini già ora sarà presidenrte effettivo, in attesa di incassare la piena maggioranza quando arriverà il closing. Zampa cede ("Era da due anni che sbandieravo questa intenzione") e parla del mercato invernale: "Cercavo due centrocampisti e due difensori ma con i miei mezzi non potevo far nulla e prendere dei brocchi non avrebbe avuto senso. Se avessi chiuso la cessione a dicembre sicuramente il nuovo Palermo avrebbe fatto degli acquisti". 

Paul Baccaglini si fa largo tra le domande dei giornalisti, schiva i dubbi, disegna il futuro e allontana il passato. Senza rinnegarlo. "I tifosi mugugnano per quelle foto a petto nudo? Avevo 20 anni, non mi vergogno. Sono orgoglioso del mio passato così come di ogni mio tatuaggio. Purtroppo, nei giorni d'oggi, ogni foto che facciamo e postiamo sul web, rimane lì per sempre. A 20 anni avevo voglia di divertirmi e fare determinate cose. Comprendo la reazione dei tifosi, ma sono pronto a far ricredere chiunque. Viviamo in un mondo fatto di etichette. Non sono drogato, il bello di essere giovane è rompere gli schemi. E io ho fatto questo nel mondo della finanza. Quelle foto in cui mostro i tatuaggi sono sempre state là eppure mi sono ritagliato una credibilità coi risultati che ho ottenuto. Datemi un'opportunità, non distruggetemi subito".

La parola preferita del nuovo numero uno di viale del Fante è "progetto". Che si articola in tantissimi aspetti, tra infrastrutture e posti di lavoro, ambizioni e coraggio. "Dietro al Palermo calcio batte un cuore che durante il corso degli anni si è articolato con il Gruppo Zamparini. Arrivo a Palermo con grande energia, ho avuto un assaggio ad agosto e ieri sera a cena dopo il mio arrivo in città. Zamparini è uno dei pochi italiani, se non l'unico, ad aver messo il suo futuro nelle mani di un giovane. Ho l'energia che in certi ambienti manca perché in questo sistema classe dirigenziale non è disposta a cedere il testimone. 

Un'operazione nata in silenzio e maturata la scorsa estate. "Facevo parte della cordata americana di Cascio che aveva avvicinato Zamparini in estate - spiega Baccaglini -. In quell'occasione c'era un altro gruppo finanziario che si è mosso e da lì è nato tutto". L'arrivo dell'italo-americano in viale del Fante ha scatenato l'ironia del web: tifosi diffidenti e lo spettro di un remake del caso Parma. "I dubbi sul fondo? La concretezza di questo gruppo non la trovate online - dice Baccaglini - ma dai progetti che verranno creati col Palermo calcio. Se otterremo i permessi inizieremo subito con stadio e centro sportivo. Vogliamo essere valutati per quello che faremo. Zamparini ha studiato bene il nostro fondo ed è rimasto soddisfatto. La sua credibilità vale più di ogni cosa".

Baccaglini parla, anche quando improvvisamente va via la luce lasciando la sala stampa del Barbera in penombra. Non c'è spazio però per i numeri. "Parlare di cifre non ha senso perché le cifre creano aspettative. Vogliamo massimizzare le opportunità ma senza sperperare soldi. Ve lo posso assicurare: non prenderemo Messi. Porteremo a Palermo una mentalità americana, ovvero: una gestione più aziendale che amatoriale".

In un giorno così importante non potevano mancare le Iene. "Verso le tre di notte - racconta Baccaglini - hanno bussato alla mia porta ed erano proprio le Iene. Mi hanno chiesto se mi fossi mai voluto tatuare il simbolo del Palermo e naturalmente ho risposto di sì, non potendomi immaginare che uno dei più bravi tatuatori di Palermo fosse lì con loro. Alla fine in piena notte mi sono seduto e mi sono fatto tatuare sul petto l'aquila del Palermo".

Baccaglini chiude così: "Quando il Palermo giocherà in casa starò in città. Quando sarà impegnato in trasferta raggiungerò la squadra il sabato. Il rispetto si guadagna con il tempo e i risultati. Io ci metto la faccia. Insieme possiamo fare tante cose molto belle. Ecco perché a 33 anni sono qui. Per restare e per dare continuità. Alla squadra dirò di guardarci fra di noi e rimboccarci le maniche fino all'ultima di campionato".

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