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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Palermo-Lazio 0-1, zampata di Milinkovic: luna park Barbera | cronaca e pagelle

Settima sconfitta consecutiva: nella casa rosanero si divertono anche gli uomini di Inzaghi. Basta una deviazione sottorete del serbo, poi i biancocelesti controllano la partita sprecando più volte le occasioni per raddoppiare. Buio pesto per De Zerbi

Nel luna park del Barbera, dove chiunque arriva, gioca e vince, gode anche la Lazio. L'1-0 firmato da Milinkovic Savic non rende giustizia agli ospiti, che - contro un Palermo in disarmo - avrebbero potuto stravincere. E invece si sono limitati a gestire, tenendo fino alla fine in equilibrio una partita a senso unico. Che il Palermo sia una squadra modesta lo si era capito da tempo. Stupisce casomai il fatto che i rosanero stiano ritoccando una lunga serie di record dell'orrore. Settima sconfitta di fila, zero punti in casa dopo quasi un girone. De Zerbi prepara le valigie, ma sarebbe folle pensare che un cambio di allenatore possa cambiare il destino del Palermo. 

GOL E HIGHLIGTHS/VIDEO

Scarsa personalità, cifra tecnica di categoria inferiore e sensazione perenne di precarietà. Senza strafare la Lazio di Inzaghi si è portata a casa la vittoria che impreziosisce una classifica da sballo. Troppo netto il divario tra le due formazioni. Il Palermo ha perso ancora prima di entrare in campo. Il caso numero uno - tra i tanti - si chiama Alessandro Diamanti. Un tiraccio in curva a metà primo tempo, un'ammonizione, qualche passaggio sballato: la partita del fantasista, nervoso e svogliato, è tutta qua. Dopo 45 minuti De Zerbi ha deciso di affidarsi a Quaison, chiamando fuori quello che avrebbe dovuto essere l'uomo in più del Palermo.

Sfida in equilibrio per 31 minuti, poi solo Lazio. I biancocelesti, prima del gol spaccapartita, avevano sfiorato il vantaggio con Immobile, che dal cuore dell'area aveva trovato la traversa con un tiro violento. Per bloccare una delle squadre più in salute del campionato, De Zerbi aveva rivoltato mezzo Palermo: fuori Rispoli, Cionek, Gazzi, Hiljemark, Sallai e dentro Goldaniga, i redivivi Gonzalez, Morganella, Jajalo e Chochev. Difesa a 3 e centrocampo robusto (a 5) con Diamanti in appoggio a Nestorovski. Un'inversione di marcia rispetto alle scelte spregiudicate del recente passato. Il 4-2-3-1 della Lazio però scintilla di più. Perché - difesa solida a parte - Simone Inzaghi piazza in mezzo Biglia e Parolo, seta e martello, e - a galleggiare tra centrocampo e attacco - c'è Milinkovic Savic, incursore di lusso dal futuro assicurato. Keita e Felipe Anderson sono due spine sui fianchi rosa. E là davanti c'è Immobile, che a dispetto del cognome si muove tantissimo.

De Zerbi palermo lazio-2Inevitabile che a fare la partita sia la Lazio. Il Palermo aspetta e spera di colpire in rimessa, confidando nella vena da killer di Nestorovski, reduce da quattro partite consecutive in gol. Dopo un'onesta resistenza però il Palermo è capitolato. Tutto nasce da un'invenzione di Felipe Anderson che dalla destra trova un corridoio da favola per Basta: il cross basso del terzino premia l'incursione di Milinkovic, che con un tocco preciso fa passare la palla sotto le gambe di Posavec. Ti aspetti la reazione del Palermo (forse) e resti deluso. Perché il pallino è sempre in mano alla Lazio. L'occasione più limpida, una delle poche, arriva pochi attimi prima della fine del tempo, quando Nestorovski manca di un soffio l'aggancio in area a due passi da Strakosha. 

Nella ripresa la Lazio amministra, si fa vedere dalle parti di Posavec con Parolo (tiro respinto) e il solito Anderson. Keita, sempre pericoloso, sfiora la traversa con una botta potente da fuori. E il Palermo? Quiason vivacizza la manovra offensiva, ma non incide e Nestorovski non trova mai il guizzo. Anche perché i palloni che gli arrivano sono tutti lenti, sporchi e prevedibili. Manovra arrugginita, lanci sbilenchi, mischie e tiri con il contagocce. Entra l'oggetto misterioso Bouy al posto di Bruno Henrique, mentre Strakosha fa lo spettatore. La Lazio si divora il 2-0, poi De Zerbi si gioca gli ultimi minuti con il 4-3-3, con Lo Faso che dà il cambio a Goldaniga. Non succede nulla, tranne il rosso a Gonzalez che placca Lombardi lanciato in porta. Quella di Lo Faso è la mossa della disperazione che non porta a nulla. Forse l'ultima di De Zerbi a Palermo. E mentre il tecnico assapora l'addio, i pochi tifosi rimasti srotolano il solito rosario di cori contro Zamparini. Film visto e rivisto da queste parti.

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