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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Palermo senza panchina: Ballardini dice no, pronto Diego Lopez

Zamparini e Salerno alla ricerca del nuovo allenatore. Società quasi rassegnata alla B, resta in piedi l'ipotesi De Canio. Quella del tecnico uruguaiano è una pista legata anche al dopo retrocessione

L’ultimo ad essere salito sulla giostra “Palermo” è Nicola Salerno. Il ds rosanero da quando è arrivato in Sicilia ha provato in tutti i modi a fare da tramite fra il patron Zamparini ed Eugenio Corini. Tentativo vano, viste le dimissioni del “Genio”. L’ex ds del Leeds United ai microfoni di Radio Crc si è detto "dispiaciuto per la scelta di Corini". "Devo ammettere che si era instaurato un bel rapporto - ha spiegato Salerno -. Le divergenze sono nate nel momento in cui Corini ha chiesto a Zamparini uno sforzo e un lavoro che avrebbe consentito al presidente di pensare anche al futuro. In questo momento, però, nessuno può dare garanzie per quanto riguarda ciò che dovrà ancora avvenire”.

Fuori Corini dunque. Zamparini e Salerno in queste ore dovranno capire a chi affidare la panchina del Palermo. Con una classifica già compromessa e una squadra non proprio di primo livello, trovare qualcuno che possa accettare Palermo, sembrerebbe essere un’impresa ardua. Anche perché "probabilmente - spiega il ds rosanero - Ballardini non è convinto a causa della situazione che attraversa la società. Ho già lavorato con lui a Cagliari e l’ho sempre tenuto in considerazione".

Con il tecnico ravennate sempre più distante dal club rosanero, Salerno e Zamparini nelle prossime ore valuteranno le ipotesi Gigi De Canio e Diego Lopez. Due profili completamente diversi. Il primo, con tanta esperienza nella massima serie, è riuscito nella passata stagione a salvare l’Udinese da una salvezza non impossibile. Il secondo, invece, ancora alle "prime armi", potrebbe essere un’ipotesi legata soprattutto ad un'eventuale retrocessione.

Palermo, però, che secondo Salerno non si è ancora arreso. "Basta poco per cambiare l’inerzia di un’annata più che sfortunata. Ricordo che a Cagliari la scalata verso la salvezza partì proprio da un match vinto a sorpresa contro il Napoli. Contro l’Inter, - continua il ds - abbiamo fatto una buona partita, ma c’è stata questa disattenzione difensiva in area che abbiamo pagato a caro prezzo. A mio avviso c’era anche un rigore clamoroso per noi. Abbiamo molto da recriminare. Quello che mi sento di dire - conclude - è che non abbiamo ancora alzato bandiera bianca". Bandiera che in questo momento rischia di non essere alzata da nessuno se non dallo stesso Zamparini.

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