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Anche Paparesta nel nuovo Palermo, Mirri sogna: "A in 3 anni, è la festa della liberazione"

Pergolizzi allenatore, Castagnini ds, Rinaudo nel settore giovanile. Il patron infiamma i 500 accorsi alla presentazione nella tribuna del Barbera: "La maglia la scelgono i tifosi, i seggiolini avranno nome e cognome, faremo una partita con le vecchie glorie"

Mirri, Di Piazza e Sagramola: il nuovo Palermo riparte da loro, ma anche e soprattutto dall’entusiasmo dei circa 500 tifosi che si sono recati allo stadio per assistere alla presentazione della nuova proprietà. “Siamo aquile” dice Mirri, da qui l’idea di inaugurare questo nuovo corso all’aperto (in tribuna) piuttosto che in una classica sala stampa. Qualsiasi tifoso presente allo stadio era libero di fare domande, di esternare la propria opinione o di proporre un’iniziativa. Sì, è anche questa l’essenza del nuovo Palermo, tanto che a scegliere la prossima maglia del Palermo saranno per l'appunto i tifosi.  La promessa di Hera Hora alla città di Palermo: “Consegniamo ai tifosi una società sana e trasparente. Nessuno potrà più farci del male”. 

“Mi vedete preoccupato?”, esordisce così Dario Mirri, esorcizzando con una citazione alla Tuttolomondo quanto accaduto negli ultimi anni. Ma questo è il passato. Visibilmente emozionato il direttore generale della Damir ha voluto parlare ai tifosi da tifoso, lo stesso tifoso che fino a qualche mese fa sedeva in gradinata nel suo solito seggiolino. Che a proposito Mirri ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di barattarlo per una poltrona in tribuna vip. “Questa è la festa della liberazione per tutti i tifosi rosanero. Ci hanno massacrato, ne abbiamo viste di cotte e di crude, hanno calpestato la passione di un’intera città, ma adesso – dice l’imprenditore palermitano – questa agonia è finalmente finita. Ho scelto questa location non convenzionale, perché questa è la nostra casa e da oggi tornerà a esserlo ancora di più. Devo essere sincero mi sono immaginato tante volte questa presentazione nella mia testa e adesso che sono qui posso dire che volevo farla esattamente così. Lo stadio apre le porte alla città e ai suoi tifosi, mai più oscurità, mancanza di trasparenza e barriere fra i supporter e la squadra. Mai più procuratori con terzi interessi, mai più passaggi di marchi poco chiari, noi ci impegniamo a rendere pubblici i bilanci pur non avendo alcun obbligo, proprio perché negli ultimi anni è mancata la trasparenza”.  

“Non chiamatemi patron, sarò un presidente tifoso”, dice Mirri ai tifosi. Chissà quante persone, ascoltando le dichiarazioni di Mirri, avranno pensato a quale emozione si possa provare nel diventare il presidente della propria squadra del cuore. E molto probabilmente neanche Mirri ci avrebbe creduto se gliel'avessero detto qualche anno fa. Quel sogno però è magicamente diventato realtà. “È da circa 50 anni – confessa Mirri - che aspetto questo momento, i tifosi veri sono quelli che tifano solo Palermo e io posso dire con orgoglio di essere uno di quelli. Siamo rimasti in pochi, inutile prenderci in giro, ma ripartiremo. E lo faremo alla grande. Il Palermo è un pezzo importante della mia vita, chiedetevi perché questo stadio si chiama Renzo Barbera. Un presidente che non ci avrà fatto vincere coppe e che non avrà portato i campioni degli ultimi anni, ma ha comunque dato tutto se stesso ed è esattamente quello che vorrei fare io. Mi auguro in tre anni di poter arrivare in B o chissà, magari anche in Serie A con un po’ più di fortuna. D’altronde se il Parma c’è riuscito perché non dovremmo farcela anche noi? Io non sarò mai un presidente padrone, il Palermo torna a essere della città è dei tifosi e non mio o di Tony Di Piazza”. 

"Con Tony Di Piazza investiremo denaro ed energie anche per formare generazioni future. Non è possibile che ad oggi nessun siciliano militi in Serie A. Evidentemente qualcosa negli ultimi anni non ha funzionato. Abbiamo anche pensato di far scegliere ai tifosi la prossima maglia del Palermo. Abbiamo chiesto al nuovo sponsor tecnico di fare un sondaggio per capire quale piacerà di più alla nostra tifoseria, in modo tale che ognuno possa esprimere il proprio giudizio. Per quanto riguarda la campagna abbonamenti invece vi posso dire che la faremo e vi svelo anche che il seggiolino avrà un nome e un cognome, perché quel posto ci appartiene ed è nostro. Non è ancora sicuro ma mi piacerebbe anche poter fare una partita a fine agosto, vecchie glorie contro i nostri nuovi campioni. Immagino un Fabio Grosso che entri in campo con il nuovo terzino, oppure un Miccoli che accompagni in campo il nostro nuovo attaccante. Speriamo che questa idea possa concretizzarsi”. 

Da Mirri a Tony Di Piazza. Baci e abbracci fra i due, come se si conoscessero da una vita. L’immobiliarista italo-americano ha le idee chiare e il suo obiettivo è quello di avvicinare tutti i tifosi siciliani lontani da casa alla propria squadra del cuore. “Vi porto i saluti dagli Usa – dice Di Piazza– e sappiate che per me è un grandissimo onore poter rappresentare i tifosi palermitani all’estero. Credo in Dario, credo in questa nuova società e credo anche in Rinaldo Sagramola. Grazie Palermo. Solo e soltanto insieme riporteremo il marchio Sicilia nel mondo. Fuori dall’Italia ci sono più tifosi del Palermo che di ogni altra squadra. Questa squadra è un patrimonio, non abbandonatela, non abbandonateci e riporteremo il Palermo dove merita di stare. Non abbiamo niente da invidiare a nessuno. La mia idea inizialmente era quella di dare una mano alla città, ma farlo da solo, gestire da solo il Palermo dagli Stati Uniti sarebbe stata un’impresa. Quindi ho riconosciuto in Dario la persona giusta di cui potermi fidare. L’unione fa la forza, insieme speravamo di poter vincere il bando”.  

Poi è il turno di Rinaldo Sagramola, il nuovo amministratore delegato del club, che finalmente ha sciolto ogni dubbio sui nomi del tecnico e del direttore sportivo. “L’allenatore sarà Pergolizzi, mentre il ds sarà Castagnini. Per quanto riguarda il settore giovanile – spiega Sagramola – siamo lieti di annunciare i nomi di Rosario Argento e Leandro Rinaudo. Per loro, così come per me, si tratta di un grande ritorno a Palermo. Affronto questa avventura con un senso di responsabilità non indifferente, soprattutto nei confronti di chi ha deciso di fare un passo così importante come quello di rilevare il Palermo. Stiamo cercando di allestire una squadra di giocatori e collaboratori che possa dare un contributo importante a questo progetto. Paparesta è stato il collegamento fra Di Piazza e Mirri e anche lui farà parte del nuovo Palermo. La nostra idea è quella di spendere circa un milione e mezzo per la Serie D e più di 6 milioni per la Serie C. Passo per passo, tassello per tassello costruiremo un grande organico. L’obiettivo – conclude – naturalmente è quello di vincere”

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