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Lutto nel calcio dilettantistico, Romagnolo piange la scomparsa di Totò Morana

Si è spento a 83 anni. Dopo una carriera da giocatore che lo ha visto protagonista fino alla serie D, il suo regno era diventato la "Taverna del tiro". Per decenni è stato il gestore del campo di via Messina Marine. Carismatico e vulcanico, con lui tanti giovani sono cresciuti "a pane e pallone"

Con Totò Morana se ne va un altro "pezzo" di quel calcio "pane e salame" che ha reso mitico il dilettantismo palermitano. 'U zu' Totò, così era chiamato da tutti, è morto a 83 anni in una fresca giornata d'agosto.

Il suo regno era la "Taverna del tiro", storico campo di calcio di Romagnolo. Per decenni è stato il gestore della piccola "bolgia" di via Messina Marine, dopo una carriera da giocatore che lo ha visto protagonista fino in serie D. In quarta serie ha giocato con la Gioiese e con il Bagheria, dopodiché ha messo la sua esperienza al servizio di squadre di Promozione (anticamera della serie D, perché a quei tempi non c'era l'Eccellenza) e di Prima Categoria. Su tutte il suo nome è legato al Romagnolo, di cui è stato anche presidente e allenatore.

La buonanima di Pietro Ciccarelli - cronista sportivo che per circa 40 anni ha seguito per vari giornali il calcio dilettantistico siciliano - ricordava sempre un aneddoto di Totò Morana in versione allenatore-giocatore del Romagnolo: "Ragazzi - disse una volta Morana ai suoi prima della partita - oggi ci schieriamo con un quadrilatero a tre punte. E non ammetto discussioni: le punizioni e i rigori li tiro io, sinnò un juoca nuddu".

'U zu' Totò era così: un leader carismatico, accentratore e vulcanico. E tutti erano disposti a perdonargli qualche strafalcione perché, in campo e fuori, lui c'era sempre. Sempre pronto a dare una mano e una pacca sulla spalla. A giocare - e segnare - alle soglie dei 50 anni. A far crescere un ragazzo promettente. Ad incitare e dare suggerimenti calcistici a chi sudava e "mangiava" polvere alla "Taverna del tiro". Il suo regno. E chissà se "lassù" avrà un altro campo da gestire e tanti ragazzi da far crescere a... "pane e pallone".

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