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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Marino si prende il Palermo, ecco mister 4-3-3: "Preferisco un 2-2 a uno 0-0"

Presentato il tecnico marsalese, zemaniano della prima ora: "Sono qui per tornare in A, è un onore per un siciliano poter allenare questo club". Il dg Lucchesi: "Faremo un campionato ambizioso"

"Sono qui per tornare in A, è un onore per un siciliano poter allenare il Palermo". Si è presentato così Pasquale Marino. Al suo fianco, nel giorno della presentazione alla stampa, non c’è Rino Foschi, ma solo Fabrizio Lucchesi. Dodici anni dopo la separazione con il Catania, il tecnico marsalese dalla sua Sicilia cerca il trampolino per la A, dove il tecnico 56enne manca ormai dal lontano 2012, ovvero ai tempi del Genoa. "Palermo – dice Marino - è una carta che volevo giocarmi a tutti i costi. Un’occasione che cercherò di sfruttare al massimo delle mie potenzialità. Non capita tutti i giorni di poter allenare una squadra blasonata come il Palermo. Sappiamo tutti quanto sia preziosa la Serie A. Ritornarci sarebbe davvero bellissimo”. 

"Lavoreremo per far contenti i tifosi - ha aggiunto Marino -. Con la società abbiamo detto che sarebbe meglio vincere subito, ma prima dobbiamo creare delle fondamenta. Per iniziare un nuovo ciclo, un ciclo vincente bisogna anche e soprattutto saper programmare. Inutile fare proclami, inutile parlare di promozione. Dobbiamo invece pianificare tutto nei minimi dettagli, bisogna individuare le giuste persone e il giusto gruppo di giocatori. Mi è sempre piaciuto rischiare, perché è proprio quando ti senti in discussione che provi maggiori stimoli. Penso che esperienze come queste non si possono vivere con la paura, altrimenti farei prima a cambiare mestiere. Sudore, umiltà e voglia di lottare. Con questi ingredienti possiamo costruire qualcosa di importante. Proveremo a vincere ogni partita. Alla squadra dirò che non vinceremo perché ci chiamiamo Palermo". 

"Inoltre – ha continuato - con l’appoggio e il supporto della società proveremo a costruire una squadra che possa soddisfare il popolo rosanero. Più volte sono stato accostato al Palermo, perfino da giocatore. Ho fatto tanta gavetta. Amo questa terra, tutta la mia famiglia è felice per questa mia nuova avventura. Anche a Marsala sono molto entusiasti, nelle ultime ore ho ricevuto tantissimi messaggi. Ai tifosi dico che cercherò di giungere al risultato attraverso il bel gioco. La gente di Palermo apprezza il bel calcio".  

A lui il compito di plasmare una squadra giovane e (si spera) talentuosa. Zemaniano fin dagli albori della sua carriera da allenatore, il tecnico 56enne predilige da sempre il 4-3-3. Un modulo, ma anche e soprattutto un’idea di fare calcio prettamente offensiva, con esterni di corsa e, cosa più importante, con registi in grado di impostare le manovre di gioco. "L’organico sarà rinnovato – dice Marino – l’idea del mio calcio è sempre la stessa: gioco propositivo, ma nella vita bisogna sapersi adattare a quelle che sono le situazioni. Quando analizzeremo con il dg Lucchesi tutto l’organico avrà sicuramente le idee più chiare. Se dovessi trovare grande senso d’appartenenza da parte di certi giocatori sarò ben lieto di trattenerli, altrimenti prenderemo delle scelte mirate. Noi dobbiamo avvalerci di giocatori che abbiano questa voglia di emergere e di lottare. Non dimentichiamoci il blasone di questa maglia e di questa piazza. Per me il calcio è emozione allo stato puro, preferirò sempre un pareggio con quattro reti piuttosto che una partita senza alcuno squillo. Il 4-3-3 penso sia uno dei sistemi di gioco più ottimali. Ma non è detto che giocheremo sempre così, pensiamo - conclude - prima di tutto alla rosa e al tipo di giocatori che avremo a disposizione".

Presente, ma questa volta lontano dai riflettori anche Salvatore Tuttolomondo. In compagnia di una nuova figura: si tratta di Luigi Conte, nuovo club manager del Palermo. "Conte – ha detto Lucchesi - sarà un raccordo tra la società e la squadra. In pratica sarà la mia spalla. Marino? La logica che ci ha accompagnato a optare per questa scelta è stata quella di un confronto programmato con il nostro prossimo allenatore. Riconciliare la parte sportiva con quella manageriale era il nostro obiettivo primario. Quella dell’allenatore per noi era una scelta davvero importante, forse la più difficile. Parlando con Marino ho subito avvertito una grande appartenenza al territorio, e inoltre mi ha fatto notare di essere profondamente orgoglioso di lavorare per questi colori. Elementi che hanno avuto la loro valenza. Insieme al tecnico valuteremo alcune scelte, come ad esempio la tappa del prossimo ritiro. L’idea nostra è quella di voltare pagina: se ci sono dei giocatori funzionali che rientrano nei parametri aziendali sicuramente li terremo stretti con noi. Altrimenti proveremo ad accontentare le loro richieste. Di ambizioni ne abbiamo tantissime, ma quello che penso è che sia meglio fare un punto in meno piuttosto che rischiare il fallimento. Se siamo arrivati a parlare di voragini di debiti ci sarà pure un motivo. Faremo un campionato ambizioso, ma con la logica". 

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