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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Inter ko e trasferta senza reti subite: Mangia e quelle maledizioni infrante

Il successo coi nerazzurri che mancava da sei anni, il portiere imbattuto in una gara fuori casa (non succedeva da otto mesi e mezzo). L'unico incantesimo rimane la partita delle 12,30

Mangia-tabù rosanero 2-1. Da quando il nuovo allenatore siede sulla panchina del Palermo si è già misurato contro tre scogli storici: l'Inter, la partita alle 12,30 e le gare in trasferta. Il bilancio, al momento, è a favore del tecnico di Cernusco sul Naviglio. Quattro a tre all'Inter e nerazzurri sconfitti dopo sei anni, zero a zero in casa della Lazio e rete inviolata fuori dal Barbera dopo otto mesi e mezzo (l'ultima volta lo 0-0 al Bentegodi col Chievo, il 9 gennaio 2011). Solo una maledizione non è riuscito a sfatare Mangia, quella del lunch-match, della partita a pranzo. Una vera e propria indigestione per i rosanero che hanno perso cinque partite su cinque con fischio d'inizio alle 12,30.

ALTRO CHE ALLENATORE PONTE. Lo avevano chiamato l'allenatore ponte, "dead" man training (uomo "morto" che allena), ma l'imberbe lombardo è sempre lì ancora più incollato alla panchina del Palermo. Ha conquistato ormai un po' tutti, persino il presidente Zamparini che lo ha definito "un colpo di fortuna".  E forse è merito anche di risultati che hanno invertito la tendenza dopo anni. Appunto di quei tabù che sembravano montagne insormontabili persino per l'idolatrato Delio Rossi.

FACCIA DA MOU. Devis, con le dovute proporzioni, più che Wenger ricorda sempre più Mourinho. Sguardo corrucciato e risposte ad effetto ai giornalisti, una furia in campo quando è sempre ai confini dell'area tecnica a sbraitare, richiamare i suoi, dare indicazioni, incavolarsi. E a farsi redarguire dal quarto uomo. Mourinho è uno dei rompi-tabù per eccellenza del calcio mondiale. Nel 2004, Abramovich stanco degli investimenti infruttuosi, chiama il portoghese sulla panchina del Chelsea. I Blues, nella stagione del centenario, vincono la Premiership dopo cinquanta anni. La storia si ripete nel 2008. Moratti nonostante i tre scudetti consecutivi non riesce ad essere soddisfatto di Mancini perché in Champions va sempre fuori tra ottavi e quarti. Ecco allora Josè che al secondo tentativo, nel 2010, porta nella bacheca dell'Inter la coppa più ambita dopo 45 anni. Altri obiettivi, altre dimensioni ma Mangia è ancora all'inizio.

LUNCH-MATCH DA SFATARE. Non ci sono partite del Palermo, almeno fino a dicembre, programmate alle 12,30, ma siamo sicuri che il mister rosanero ne giocherebbe una subito. Per rompere un altro incantesimo. Per ora tabù minimi, poi chissà.

 
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