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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lo Monaco: "Garcia soffre il Barbera" E' capitato anche ai grandissimi

L'amministratore delegato del Palermo: "L´impressione di trovarsi meglio fuori casa la danno i giocatori stessi". Li vediamo spesso come milionari cinici e spietati, ma in fondo sono giovani tra i venti e i trent'anni

"L´impressione di trovarsi meglio fuori casa la danno i giocatori stessi. A Pescara e Genova il nostro Garcia aveva fatto prestazioni totalmente diverse rispetto a quelle di ieri. Quindi diciamo che il ragazzo sente eccessivamente il peso del Barbera. Un giocatore di Serie A queste cose le deve superare". Lo ha detto l’amministratore delegato del Palermo, Pietro Lo Monaco, a Mediagol.

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Sì, è vero, la storia del calcio è piena di giocatori che soffrono il pubblico di casa. Li vediamo spesso come milionari cinici e spietati, ma in fondo sono giovani tra i venti e i trent’anni. E possono essere fragili quanto i comuni mortali. Santiago Garcia l’anno scorso ha giocato a Novara, una piazza tranquilla, che ritrovava la A dopo mezzo secolo, che aveva poco da chiedere al campionato.

E’ retrocesso insieme ai compagni, ma ha disputato un torneo sufficiente, con la perla della vittoria a San Siro contro l’Inter inerme di Ranieri. In quella partita Garcia fu uno dei migliori in campo. Quest’anno ha giocato discretamente a Pescara, bene a Genova, quasi sempre male in casa. Ieri è stato quasi un disastro. E menomale che il Torino in attacco c’ha solo un Rolando (Bianchi) e non un Ronaldo (Cristiano). Quando il mancino argentino ha la palla, il Barbera mugugna, si sente. C’è da dire però che, da questo punto di vista, anzi Garcia è fortunato. Ci sono stadi, come San Siro, che hanno reso la vita dura a campioni come Seedorf.

Dice giustamente Lo Monaco: “Un giocatore di A queste cose le deve superare”. Ma siamo sicuri sia solo un problema di natura mentale? Mettiamo che il terzino nato a Rosario (stessa città di Leo Messi, opposta caratura tecnica) riesca a tapparsi le orecchie quando gioca sotto monte Pellegrino, la domanda da porsi è un’altra. E’ un giocatore da serie A? Qualche stop approssimativo e qualche passaggio fuori misura fanno pensare, ma per ora vogliamo credere (o meglio vogliamo illuderci) che sia solo un fatto di pressione.

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