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Migliaccio annuncia il ritiro: "Palermo-Milan, penso a quel gol e ho i brividi..."

Il centrocampista ex Palermo (in rosanero ha disputato cinque campionati) ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a fine stagione, a quasi 36 anni

Dopo Liverani, Miccoli e Balzaretti, un altro "pezzo" del Palermo probabilmente più bello di sempre, appende gli scarpini al chiodo. Ciao ciao Giulio Migliaccio. Il centrocampista tutto muscoli, che con i suoi contrasti, i tackle e i gol - sempre di testa - aveva fatto innamorare i tifosi palermitani negli anni splendenti dell'era Zamparini, dice basta. Lo fa al termine in una stagione in cui ha assistito quasi sempre dalla panchina ai miracoli della sua Atalanta. 

Prima o poi doveva succedere. Migliaccio, alla soglia dei 36 anni, ha deciso di salutare a fine stagione, proprio mentre la Dea dei miracoli sta per approdare in Europa League. L’ex idolo del Palermo - all'ombra del Monte Pellegrino ha disputato 177 partite condite da 10 gol - ha raccontato alcuni momenti della sua carriera in un’intervista al Corriere dello Sport. Parole al miele - e c'era d'aspettarselo - per il club rosa.

“Mi dispiace perché so quanta passione hanno i palermitani per la loro squadra. A livello societario c’è un po’ di confusione e spero che le cose si sistemino. Scudetto? Ognuno ha quello che si merita e io mi ritengo soddisfatto: cinque anni a Palermo con 300 punti conquistati, 7 all’Atalanta e 1 alla Fiorentina non sono un brutto biglietto da visita”. Così su Dybala, compagno per pochi mesi nel Palermo guidato da Sannino: “Un ragazzino che fisicamente non era pronto, ma si intravedeva che sotto sotto c’era un giocatore incredibile. Vincerà il Pallone d’Oro”. Quindi la Top 11 palermitana: “Sirigu in porta, Balzaretti e Cassani terzini, Barzagli e Zaccardo difensori centrali, Migliaccio, Liverani e Pastore in mezzo, Dybala trequartista con Miccoli e Cavani in attacco. In panchina porto Amauri, Bresciano e Simplicio”.

Chiusura da lacrime: “Il gol più bello? Quello in Palermo-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia 2010-11. All’andata a San Siro era finita 2-2 e io segnai al ritorno di testa: mi marcava Thiago Silva e gli rubai il tempo per la rete che ci mandò in finale. Solo a raccontarlo mi viene la pelle d’oca”.

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