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Martedì, 19 Marzo 2024
Sport Cefalù

Titoli di coda per il Giro di Sicilia, auto storiche più belle del mondo a Cefalù

Vince la coppia Aghem-Conti, che ha trionfato sul circuito Arabo-Normanno con i passaggi da Palermo, Monreale e Cefalù, ultima tappa del Giro

2001, 2002, 2012 e 2017: Gian Maria Aghem, assieme alla moglie come copilota Rossella Conti, vince per la quarta volta il Giro di Sicilia diventando il driver più vincente in assoluto delle rievocazioni storiche della gara. Con la vittoria della XXVII edizione, l’imprenditore torinese sorpassa anche l’attuale presidente del club Antonino Auccello che nel passato aveva vinto tre edizioni in coppia con Panepinto. Record anche per quanto riguarda le vetture visto che Aghem ha vinto quattro edizioni con quattro automobili differenti: una Aston Martin Db, una Lancia Fulvia, una Mercedes 190 SL ed oggi con una Bmw Roadster del 1938.

Per il grandissimo duello sostenuto con Aghem va riconosciuto l’onore delle armi a Salvatore Mustazza, presidente del Club Sartarelli di Trapani, arrivato secondo. In realtà, l’equipaggio Catalano – Vario, avrebbe anche vinto a parità di coefficiente di vettura (292 penalità contro le 301 totalizzate da Aghem) ma la Fiat 1100/103 del 1954 non gli ha consentito una moltiplicazione delle penalità favorevole rispetto all’avversario che viaggiava a bordo di un’auto del ’38. Terzo posto per il duo argentino Castro – Salse, proveniente assieme ad altri 25 equipaggi dalla grande famiglia della Gran Carrera, manifestazione gemellata al giro di Sicilia nel paese sudamericano.

È stata sia una gara appassionante che una passerella di altissimo livello storico e motoristico grazie al mix di vetture storiche e bolidi del Cavallino Rampante guidati dagli associati al Ferrari Club Italia capitanati dal presidente del sodalizio nazionale: Vincenzo Gibiino. 
Assoluta protagonista della manifestazione è stata la Sicilia con i suoi luoghi: i paesaggi storici di Segesta, della Valle dei Templi e del circuito Arabo-Normanno con i passaggi da Palermo, Monreale e Cefalù, ultima tappa del Giro. I momenti più belli però, sono da accreditare al pubblico che, in varie occasioni, ha lasciato a bocca aperta i partecipanti.

Menzione a parte, invece, per Nicosia che ha trasformato l’intera piazza del Municipio in un diorama vivente dedicato al motorismo storico ed alla “Dolce Vita” italiana con tanto di figuranti e mezzi storici. Un momento indimenticabile realizzato grazie all’impegno dell’Associazione Veicoli Storici Nicosia che ha anche riproposto l’assegnazione della Targa La Motta, intitolata a Stefano La Motta che nel 1951 perse la la vita correndo il Giro di Sicilia. La targa è andata al veicolo del duo italo-russo Tenconi – Lepetukhina per il grandissimo valore storico del veicolo: una Osca MT4 Sport 1100.

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