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Martedì, 19 Marzo 2024
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Addio Serie A, il giudice sportivo rigetta il reclamo del Palermo

Speranze finite, l'avvocato Emilio Battaglia spegne i sogni rosanero: "Condotte sleali, ma non sanzionabili con lo 0-3 o con la ripetizione della partita". Per il Frosinone soltanto un’ammenda di 25 mila euro e due gare casalinghe a porte chiuse

Niente da fare. Il giudice sportivo dà l'ultima (forse) sportellata alle speranze del Palermo e rigetta il reclamo di Zamparini. E' un lungo comunicato quello che porta la firma dell'avvocato Emilio Battaglia. Il Palermo aveva chiesto di ottenere la vittoria a tavolino, dopo aver denunciato la condotta gravemente antisportiva dei ciociari che nel frattempo avevano preparato la loro difesa.

Giammarva: "Ricorreremo in Appello"

Il club rosanero ha annunciato comunque che la "partita" non finirà oggi. E nei prossimi giorni studierà le mosse per ribaltare il verdetto del giudice sportivo. "I nostri avvocati - ha dichiarato a caldo Maurizio Zamparini a PalermoToday - stanno lavorando in silenzio con il presidente Giammarva. La storia non si conclude qui".

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Oggi intanto il giudice sportivo "rilevato che non è ammissibile la richiesta di acquisizione di immagini televisive e che non sono rappresentati fatti che non siano stati visti dall’arbitro" ha deciso di rigettare il reclamo del Palermo, sanzionando "soltanto" il Frosinone con un’ammenda di 25 mila euro. Inoltre i canarini dovranno disputare due gare casalinghe a porte chiuse. Per Maiello (il giocatore pizzicato a lanciare i palloni in campo) una multa di 10 mila euro.

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Il giudice sportivo ha rilevato che "le condotte lamentate non configurano nessuna delle ipotesi di condotte gravemente antisportive, per come tassativamente indicate nell’articolo 35, del codice di giustizia sportiva". Battaglia si è invece espresso così sul lancio di palloni in campo: "Non può revocarsi in dubbio la slealtà, antisportività e scorrettezza della condotta posta in essere sia dai raccattapalle, sia da un tesserato e sia dai sostenitori del Frosinone, che è stata, comunque, censurata e sanzionata da questo Giudice (...). Questa condotta non può essere sanzionata così come richiesto dal Palermo dal momento che manca la benché minima connessione causa ed effetto tra le condotte denunciate e l’asserito irregolare svolgimento della gara, trattandosi di fatti che, sia pure avvenuti in un contesto di un’azione di attacco del Palermo, non è possibile ricondurre ad una chiara possibilità di segnatura, tant’è che in un caso La Penna ha ripreso il gioco in una zona di campo distante dall’area di rigore del Frosinone e nell’altro caso addirittura non ha interrotto l'azione perché il pallone era arrivato in una zona centrale del campo senza creare disturbo all’azione di gioco in corso".

frosinone palermo-3

E l'invasione? Il giudice sportivo argomenta così: "E' avvenuta a gara conclusa, per come attestato e refertato dallo stesso direttore di gara, il quale, nel proprio supplemento di rapporto, ha evidenziato che 'al termine della gara dopo il triplice fischio io e i componenti venivamo costretti a raggiungere di corsa gli spogliatoi in quanto si riversavano all’interno del terreno di gioco centinaia di tifosi locali, i quali erano intenti a festeggiare". "Con riferimento ad altri episodi arbitrali che avrebbero gravemente compromesso il risultato finale della partita - dice il giudice sportivo - si tratta di fatti valutati dal direttore di gara perché riguardano decisioni di natura tecnica (o disciplinare) adottate in campo dall’arbitro".

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