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Caos rosa, Mangia esonerato Mutti in panchina già a Novara

E' giunta la comunicazione ufficiale della società rosanero. Sarà l'allenatore bergamasco, presentato domani, a guidare i rosa mercoledì. E' il terzo allenatore dell'era Zamparini, dopo Zenga e Cosmi, ad essere cacciato dopo un derby

Devis Mangia non è più l'allenatore del Palermo, a sostiurlo sarà Bortolo Mutti, già allenatore dei rosa nella stagione 2001-2002. Lo rende noto il sito ufficiale del club rosa attraverso una nota: "L’U.S. Città di Palermo comunica che, in data odierna, il tecnico Devis Mangia ed il suo staff sono stati esonerati dalla guida della Prima Squadra - si legge -. La Società ringrazia l’allenatore per la disponibilità e per il lavoro svolto, nella grande fatica da lui sostenuta per il salto dalla Primavera alla Prima Squadra, ritenendolo un tecnico di ottima prospettiva". E sarà Bortolo Mutti, 57 anni, il nuovo allenatore del Palermo. Lo ha comunicato lo stesso club rosanero, con una nota. Il nuovo tecnico, nato a Trescore Balneario (Bergamo) l'11 agosto 1954, verrà presentato domani. Mangia è il terzo allenatore, dopo Zenga e Cosmi, ad essere esonerato dalla panchina rosa dopo un derby. Alla fine Mangia il panettone non l'ha mangiato, se non in sala stampa prima del derby (guarda il video)

RAPPORTI SFILACCIATI. Eppure si era parlato di un ritorno di Sogliano, che a questo punto diventa meno probabile. E sicuramente a questa squadra manca come il pane un direttore sportivo. Una figura che faccia da tramite tra squadra, mister e società. Da quando, il 2 novembre, Sogliano ha lasciato Palermo i rapporti all’interno della rosa sembrano essersi sfilacciati. Mangia con le sue scelte ha scontentato parecchi elementi, da Bacinovic a Tzorvas, da Alvarez a Mantovani. Ne ha risentito tutto il gruppo che non sembra più solido come nelle prime giornate.

SEGNALI NEGATIVI. Che l’atmosfera non fosse proprio idilliaca, lo si era notato anche in settimana, al di fuori dei novanta minuti. La scelta di allenarsi al Barbera, giovedì pomeriggio, dopo la sconfitta col Cesena e l’eliminazione in Coppa Italia col Siena, si è rivelata un autogol. Il confronto a muso duro con gli ultrà era prevedibile. Ma il faccia a faccia. invece di scuotere i giocatori. sembra averli paralizzati ulteriormente. E già giovedì si era capito che la decisione di Mangia non era stata graditissima in società. All’arrivo dei tifosi, il mister, impegnato con la parte tattica, aveva temporeggiato l’apertura delle porte e l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola si era lasciato scappare una battuta che la dice lunga. “Se non vuole questi problemi, che li faccia allenare a Boccadifalco”. Lo stesso Sagramola, ieri sera, al rientro da Catania ha provato a dare spiegazioni alla cinquantina di tifosi che hanno atteso la squadra per contestarla. Tante risposte, una significativa. “A Catania non abbiamo tirato in porta? Veramente è da otto trasferte che non lo facciamo”.

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