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Corini-Palermo, nemici mai: "Legato per sempre a questa città"

Il tecnico bresciano torna al Barbera alla guida del suo Novara e lancia un messaggio d'amore: "Il rispetto che mi lega ai palermitani va oltre il calcio e non finirà mai"

Il Barbera è pronto ad accogliere il “Genio”. A distanza di nove mesi il ‘capitano’ torna da tecnico del Novara in quello che un tempo era soprattutto il suo stadio. Pacatezza, euforia e amore: Corini ha contribuito a costruire parte della storia più rosea del club rosanero. Le lacrime in conferenza prima dell’addio, quel suo “faccio un passo indietro per il bene di questi colori”, la cavalcata dalla B alla serie A dopo trentadue anni di attesa, le trasferte in giro per l’Europa, il tour turistico in Curva Nord in mezzo ai tanti tifosi, le tante pennellate su punizione e infine quel numero cinque sulle spalle, un po’ come il dieci di Totti per i romanisti, sono e saranno per sempre  ricordi indelebili per il popolo rosanero. ‘Gli anni d’oro’ verrebbe da dire, gli anni in cui il Palermo poteva contare oltre che su uno straordinario giocatore, su una grande persona pienamente innamorata di questi colori. Il rosa, dolce e tal volta affascinante e il nero, amaro, ingiusto e a volte anche crudele, così come è stato l’epilogo di Corini al Palermo.  

Ai tempi non bastarono neanche le 146 presenze condite da 27 reti – 12 in B e 15 in A - a convincere Zamparini a far chiudere la carriera in Sicilia. Certi amori, però, si sa, vanno contro tutto e tutti e a volte fanno giri immensi, lunghi e tortuosi ma alla fine ritornano. Così a distanza di quasi 10 anni, Corini è tornato a Palermo, questa volta però da allenatore. Una parentesi breve ma intensa, nel tentativo di salvare il Palermo precipitato nelle sabbie mobili. Con la gioia di quella che ancora è l'ultima vittoria in trasferta del club rosanero, il 4-3 in casa del Genoa, le sconfitte e le dimissioni. L’unica volta che Corini e il Palermo si sono scontrati da avversari è successo al Bentegodi quando il Genio sedeva sulla panchina del Chievo (1-1)
 
Il tecnico del Novara, prima di tornare al Renzo Barbera ha voluto mandare un messaggio d’amore alla città di Palermo. “Quando penso al Palermo – ha detto Corini in conferenza stampa – penso a qualcosa di diverso da un percorso prettamente calcistico. Il rispetto reciproco che mi lega ai palermitani esula dal calcio e durerà per sempre. Avevo accettato di provare a fare il miracolo da allenatore ma quando ho capito che non c’era la giusta sinergia ho preferito dare le dimissioni. L’ho fatto per il rispetto che ho prima di tutto verso me stesso e poi verso la gente”.

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