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Martedì, 16 Aprile 2024
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Dopo l'incubo C si guarda al futuro: "Abbiamo sangue siciliano, faremo un grande Palermo"

All'indomani della sentenza che ha restituito la serie B ai rosanero parla la famiglia Tuttolomondo: "Non siamo i Berlusconi di turno, ma abbiamo capacità e voglia: allestiremo una rosa vincente". Il ds Lucchesi: "Apriremo un nuovo ciclo". Rossi e Foschi in bilico

“Palermo, grazie di tutto. Non saremo i Berlusconi di turno, ma una cosa voglio dirla ai nostri tifosi: al di là delle nostre capacità finanziarie a fare la differenza sarà il nostro cuore. Quello di una famiglia che in parte ha origini siciliane”. Così Salvatore Tuttolomondo a distanza di ventiquattro ore dalla sentenza che di fatto ha riportato ufficialmente la quiete dalle parti di viale del Fante. Presente in sala stampa tutta la famiglia Tuttolomondo: dai fratelli Walter e Riccardo al figlio di Salvatore, Claudio. Al fianco dei nuovi proprietari del Palermo c’erano anche Stefano Pistilli e Giuseppe Valenti. Seduti invece “lontani” dai riflettori sia Daniela De Angeli che il dg del club rosanero, Fabrizio Lucchesi. Che a proposito degli aspetti prettamente tecnici-tattici ha detto: “Dovrete avere ancora un po’ di pazienza. Ho incontrato Rossi, parlerò anche con Foschi. Si aprirà un nuovo corso”.

Sorrisi smaglianti, volti più rilassati. Tanto che quella di oggi a tratti sembrava quasi essere una versione 2.0 della prima conferenza di presentazione della nuova proprietà del Palermo. Si è parlato di ambizioni future, di progetti legati al turismo – come ad esempio un museo del club rosanero – ma anche e soprattutto degli ultimi quindici giorni vissuti in apnea per via ultimi vicissitudini giudiziarie. Il peggio però è finalmente passato: parola di Salvatore Tuttolomondo. “Questo incontro – confessa - è parzialmente lieto per noi e per tutta la città di Palermo. Questo estenuante impegno gravoso è stato gestito in maniera ottimale da tutto il pool d’avvocati che sono qui seduti proprio di fronte a noi. Se siamo qui è anche per dire grazie al sostegno che abbiamo ricevuto dalla città, dalle istituzioni e dagli addetti all’informazione. Il nostro auspicio è che tutti possano continuare a sostenerci anche in futuro. Abbiamo sentito il calore della gente, abbiamo seguito attentamente il lavoro della stampa palermitana e mi sento di esprimo un plauso anche ai giudici della Corte Federale d’Appello, perchè alla fine hanno saputo rivendicare la terzietà. Da oggi nasce un nuovo percorso, siamo pronti a ribadire l’impegno che ci siamo già presi il giorno della conferenza di presentazione. Una volta conclamata la serie B, possiamo realmente ripartire più forti di prima. Se abbiamo ottenuto questo risultato penso sia proprio per la nostra determinazione. Siamo già operativi per mettere in ordine i conti del Palermo e per allestire una rosa vincente. Questa è una promessa. Non siamo i Berlusconi di turno, ma siamo convinti di poter fare grandi cose qui a Palermo. il nostro intervento è stato determinante tanto quanto quello di tutti i tifosi o di tutte le istituzioni. Se non ci fosse stata questa attenzione mediatica e generale non penso che saremmo riusciti a ottenere questa vittoria”. 

E a chi pensa che dietro Arkus Netowork si celino in realtà investitori speculatori pronti a smontare le tende una volta rigenerata la società rosanero, Salvatore Tuttolomondo ha risposto così: “Non dimenticatevi che la nostra famiglia ha origini siciliane. Noi siamo già innamorati di questi colori e di questa gente. Qui, proprio in questa terrà, è nato mio figlio. Il nostro è un amore antico e profondo. Il nostro primo obiettivo, oltre che impegno – spiega - è quello di riportare ordine nei conti del Palermo Calcio. Una volta fatto ciò se non dovessimo essere graditi saremo anche pronti a togliere il disturbo. Siamo a disposizione di tutti, non si lavora mai per sempre e cosa più importante non possiamo ipotecare il futuro. Questa è una certezza. Il giorno in cui avvertiremo di non essere più graditi saremo pronti a farci da parte, prima però vogliamo mettere i conti in ordini. Inoltre – precisa – ci tengo a sottolineare che sono disponibile a ricevere York o chiunque esso sia. Eventuali acquirenti o possibili investitori sono i benvenuti, che si palesino pure. Intanto noi abbiamo già versato i primi dieci milioni che sono serviti in buona parte per esigenze correnti di gestioni. Naturalmente – dice - confermiamo l’investimento minimo di 30 milioni. Aggiungo anche che se questi fondi non dovessero bastare, la Cepro avrebbe ci ha già fatto presente di volerci e poterci supportare. Non dimentichiamoci neanche degli imprenditori locali che si sono uniti alla causa Palermo. Conosco il signor Dragotto indirettamente, ma posso dirvi che non abbiamo bisogno di lui”.

Tuttolomondo stadio-2

Dopo aver ascoltato i fratelli Tuttolomondo (con tanto d’intervento da parte degli altri componenti della famiglia) la parola è passata all’amministratore delegato della Sporting Network, Stefano Pistilli. Stando a quanto detto da Pistilli, una delle novità più interessanti legate sempre al progetto Arkus Network, potrebbe essere quella della realizzazione di un museo tutto a tinte rosanero, che possa avvicinare e accomunare tifosi e semplici appassionati. “Per noi – dice Pistilli - il turismo è molto importante e dovrà andare di pari passo con le attività legate al club rosanero. Un’operazione che stiamo già facendo e di cui infatti abbiamo tanto discusso è quella di voler creare un museo del Palermo. Una società come questa, con una storia centenaria alle spalle, non può non condividere la propria storia con il resto del mondo. Stiamo cercando di capire quale sarà la location più adatta. Forse proprio qui allo stadio o forse in centro città. “Senza dubbio il museo è una delle tante attività per fare avvicinare il pubblico e l’attenzione sul Palermo Calcio. il nostro intento però sarà anche quello di investire sul settore giovanile". 

Ringraziamenti e iniziative a parte, a un certo punto della conferenza si è cercato di capire anche e soprattutto da quali profili vorrà ripartire la nuova proprietà del Palermo. Foschi e Delio Rossi restano in bilico, la loro permanenza infatti non è affatto scontata. Tanto che il direttore romagnolo non era neanche presente in sala stampa. A questo punto a prendere la parola è stato il direttore generale del club rosanero, Fabrizio Lucchesi. “Mi avete visto poco finora - afferma Lucchersi - proprio perché il mio lavoro inizierà realmente da oggi. Ai tifosi e alla stampa dico che dovrete avere ancora un po’ di pazienza. Sono stati giorni intensi, ma allo stesso tempo molto utili per capire come funziona realmente l’azienda Palermo. Ho trovato una grande disponibilità da parte di tutti. Sicuramente inizierà un nuovo ciclo, dopo ieri si è chiuso un percorso che ha portato questa società, nel bene e nel male, a fare un certo tipo di strada. Mi sono fatto delle idee, dalla prossima settimana inizieremo a costruire mattone su mattone la nuova squadra. Ho già incontrato Rossi, parlerò anche con Foschi. Bisogna entrare nell’ottica che siamo un team, ognuno dovrà occuparsi solo e soltanto delle sue competenze”. 

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